A tutto il consiglio comunale stanno a cuore la sorte della città e la stabilizzazione dei precari con i fatti e non a parole, come anche all’amministrazione.
E i fatti si sono visti nella seduta dell’assise cittadina di ieri sera con l’approvazione di 21 consiglieri su 21 presenti della mozione di Bellavia e Cucchiara della maggioranza che “impegna l’amministrazione comunale a regolarizzare la situazione contabile dell’ente, per attivare entro e non oltre il 31 dicembre 2023, le procedure di stabilizzazione del personale precario con contratto a tempo determinato in servizio al Comune di Favara”.
Stesso discorso vale per il prelievo del punto riguardante l’interrogazione della presidente al sindaco di Favara sullo stato dell’arte della situazione finanziaria dell’ente legata a doppio filo con la stabilizzazione del personale precario.
Diciamo subito che la materia è complessa, complicata e per certi versi paradossale come, purtroppo, molti fatti italiani.
E non può che definirsi paradossale la vicenda che vede un Comune reggersi totalmente sui precari e che a sua volta non può stabilizzarli per leggi incomplete e, addirittura, poco chiare.
Ma torniamo alla seduta di ieri sera. Nessun problema sulla stabilizzazione se il Comune avesse i bilanci approvati entro il prossimo 31 dicembre. L’amministrazione comunale, a tal proposito, si è data da fare non perdendo tempo dallo stesso momento dell’insediamento, avvalendosi anche dell’aiuto di ditte esterne per l’elaborazione degli strumenti finanziari. L’attuale amministrazione ha eriditato ritardi e problemi e ad ha costruito un percorso di risanamento, ma i tempi sono stretti e Palumbo ha correttamente informato i consiglieri che è impossibile chiudere al 31 dicembre l’approvazione degli ultimi bilanci.
Va trovata una soluzione e nella ricerca, la seduta di ieri ha dimostrato la coesione e la sinergia dei consiglieri comunali, pronti a portare fuori dall aula Falcone Borsellino la problematica con il coinvolgimento della deputazione regionale e nazionale.
Tutto ruoterebbe sulla LEGGE 9 ottobre 2023, n. 136 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici. (23G00148) (GU Serie Generale n.236 del 09-10-2023) note: Entrata in vigore del provvedimento: 10/10/2023″.
Un comma dell’Art. 21-bis (Assunzioni di personale negli enti in riequilibrio finanziario pluriennale e in dissesto, anche in esercizio provvisorio) prevede che “Le assunzioni di personale a tempo indeterminato e a tempo determinato programmate dagli enti in dissesto finanziario, in riequilibrio finanziario pluriennale o strutturalmente deficitari, sottoposte all’approvazione della commissione per la stabilità finanziaria di cui all’articolo 155 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e già autorizzate, possono essere comunque perfezionate fino al 30 giugno dell’anno successivo a quello dell’autorizzazione anche in condizione di esercizio provvisorio”.
Ora per le strane cose, dicevo, tutte italiane, Favara non è, al momento in attesa come è del giudizio del Ministero Interni, nella situazione di dissesto finanziario, in riequilibrio finanziario pluriennale o strutturalmente deficitario, cioè nelle fattispecie previste dalla particolare legge e quindi sarebbe esclusa dalla proroga al 30 giugno.
L’interrogazione di Miriam Mignemi punta proprio a capire in quale fattispecie si trova Favara.
Interessanti, nella misura della loro totale disponibilità a provare tutte le strade che possono portare ad una soluzione, sono stati gli interventi di Miriam Mignemi, Carmen Virone, Alessandro Pitruzzella, Giuseppe Lentini, Salvatore Bellavia, Pasquale Cucchiara.
Molto chiara e senza sconti l’interrogazione della presidente Mignemi che ha ricordato una delle prerogative del Consiglio, precisamente “l’approvazione dei documenti di programmazione e rendicontazione finanziaria dell’Ente, ossia i Bilanci, dai quali dipendono la maggior parte delle attività, pagamenti, possibilità di presentare progetti ( oggi si ha la fortuna del PNRR ), la stessa acquisizione dei finanziamenti avviene attraverso le variazioni di bilancio, dunque a distanza di poco più di un mese dalla scadenza dell’approvazione degli stessi ( per legge, è l’art. 151 del TUEL che stabilisce la scadenza al 31/12) per il ruolo che mi compete e a tutela dell’Ente e del Consiglio comunale che ha il compito di esaminare ( e li ci vorrebbero dei tempi congrui e non come è avvenuto l’anno scorso a 20 ore prima della seduta ) e di approvare i bilanci, a distanza di quasi un anno dall’approvazione del Rendiconto di gestione 2020, era il 31 Gennaio 2023 , considerato che l’assessore al ramo qui presente, ci aveva assicurato che avremmo approvato tutto il resto entro Marzo 2023 e poi non abbiamo più avuto notizie in merito siamo a metà Novembre, ho ritenuto dunque opportuno chiedere all’Amministrazione”.
Nella sua interrogazione ha chiesto: “Quale ragione impedisce all’Amministrazione di sottoporre all’approvazione da parte del Consiglio Comunale dei bilanci consolidati degli esercizi finanziari 2019 e 2020 e dei bilanci degli esercizi finanziari 2020/2022 e 2021/2023, per la cui redazione si è provveduto, da mesi, al pagamento del corrispettivo dovuto alle società incaricate ?
L’Amministrazione intende rispettare le prerogative del Consiglio Comunale in materia di approvazione dei predetti documenti, sottoponendoli al suo esame entro tempi congrui prima della scadenza di legge?”
La risposta del sindaco che abbiamo anticipato si è fondata sull’esposizione del lavoro fatto dalla sua amministrazione e dalla complessità della materia.
Miriam Mignemi si è dichiarata insoddisfatta dalla risposta di Palumbo.
Infine la seduta è caduta per mancanza di numero legale ed è stata aggiornata a stasera.