In terza convocazione hanno risposto all’appello in 15 quando ne sarebbero bastati almeno 10 per validare la seduta.
Approvati alla velocità della luce un debito fuori bilancio e tutte le variazione di Bilancio, fatto importante per accedere ai finanziamenti.
E’ stata una seduta storica per la presenza del Prefetto di Agrigento, Filippo Romano che sta girando tutti i Comuni della Provincia e stasera si è incontrato con l’Amministrazione, il Consiglio comunale e i commissari che curano il dissesto.
Il Prefetto è rimasto in Consiglio per tutta la durata della seduta, invitato da una perfetta padrona di casa, la presidente Miriam Mignemi, ed ha offerto ai presenti una grande lezione di politica e, di più, di democrazia.
“Lo Stato e il Comune sono vicini” questa testimonianza è alla base della presenza del Prefetto che ha voluto anche manifestare la sua disponibilità ad essere a fianco delle amministrazioni nella ricerca delle soluzioni migliori ai tanti problemi. Per dirne una sulla questione del personale precario del Comune di Favara, il Prefetto si recherà a Palermo con il sindaco Palumbo.
“Il Comune va aiutato dallo Stato”, questo concetto è la sintesi del discorso tenuto dal dottore Filippo Romano. Il Comune va aiutato ma deve esserci al suo interno la giusta sinergia e unità. E il Prefetto, a tal proposito, ha citato una frase dell’Inno d’Italia “Umiliati e derisi perché siamo divisi”. E allora si provi a fare il contrario: uniti per non essere derisi e umiliati.
“Le divisioni non ci portano da nessuna parte” questo uno dei concetti dell’elevato intervento del Rappresentante dello Stato.
Il Prefetto, dopo il suo, è rimasto in aula ad ascoltare gli interventi dei consiglieri comunali su diversi problemi, dall’accorpamento dell’istituto alberghiero al numero ridotto del personale assegnato al Corpo dei Vigili Urbani, ai precari del Comune e per ogni argomento ha dato suggerimenti, consigli ed ha offerto l’esatta percezione di esserne già a conoscenza. I forti richiami seppure elegantemente contenuti nei suoi discorsi ci sono stati, mentre si spera siano stati recepiti dai destinatari.
Sono stati recepiti? Per come si sono conclusi i lavori sembrerebbe proprio di no. Nessuno di sarebbe aspettato un immediato grande abbraccio tra le parti in dissidio della politica locale, ma neppure l’amaro sfogo del consigliere Pitruzzella e la replica del sindaco.
Pitruzzella non ha potuto trattenere il suo sfogo: “Non voglio rovinare la festa ma signor Prefetto si sarà accorto che stasera mancano molti colleghi consiglieri comunali e la loro assenza è dovuta ad una diatriba tra il sindaco e consiglieri, questi ultimi, accusati ingiustamente dal primo cittadino. Mi reputo una persona che non ha scheletri nell’armadio, se il sindaco ha ricevuto proposte non ricevibili, questa è l’occasione buona per dichiararle”.
Il sindaco a sua volta ha risposto che chiunque offeso può, a sua volta, denunciarlo per diffamazione.
Il Prefetto dal canto suo, ha chiesto a Pitruzzella e Palumbo di stringersi la mano.
Fatta la sintetica cronaca della seduta, posso concedermi la mia personale riflessione sulla seduta di stasera.
Il Prefetto che conosce molto bene le complesse problematiche di un territorio già difficile di suo, ha offerto la sua piena disponibilità a mettere lo Stato accanto ai Comuni. Si aspetta da questi ultimi la giusta sinergia e coesione nell’interesse della collettività. L’appello del Prefetto rivolto all’amministrazione e al consiglio comunale è stato, dicevo, elegante e, nello stesso tempo, molto forte. Si tratta di capire se sarà produttivo di un reale cambiamento nell’interesse della città. Adesso tutto passa da un bagno d’umiltà l’unico in grado di azzerare le polemiche e i contrasti, ricominciando tutto da capo. Capisco che non è facile per chi è abituato a gonfiarsi il petto sentire parlare di umiltà, ma per quanto difficile è meglio provarci perché farebbe il bene di se stesso e di tutti. Ed è un rimedio senza controindicazioni. Ostentare il proprio io non regge a lungo, meglio con umiltà cercare, così come suggerito dal Prefetto, sinergia e coesione per dare a Favara, nelle regole e nella legalità, il progresso. Si è scritta una bellissima pagina di politica locale che merita di scriverne altre di sana e produttiva collaborazione per il bene di Favara.