E’ stata una cerimonia sentita, molto emozionante nata da un’idea di padre John, parroco di San Giuseppe Artigiano, di Paolo Montaperto e della sua fidanzata, Valeria Mossuto che, a loro volta, hanno coinvolto i ragazzi in un progetto bello e nello stesso tempo complicato, non facile. Alla fine ce l’hanno fatta a realizzare un presepe certamente unico nel suo genere con la collaborazione delle detenute dell’Istituto penitenziario di Agrigento. La cerimonia di ieri sera ce la racconta Paolo Montaperto, dicevamo, uno degli organizzatori e anche un componente della nostra redazione. E allora chi meglio di lui.
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Paolo Montaperto
Ieri sera, dopo la messa dell’Immacolata concezione, nella Parrocchia San Giuseppe Artigiano di Favara è stato inaugurato il presepe “Ponte”.
Presepe realizzato dai giovani della parrocchia che hanno reso speciale con i messaggi sul Natale da parte delle detenute della casa circondariale di Agrigento ( ritirati nell’incontrò dello scorso 30 novembre, presso il carcere Petrusa n.d.r).
La benedizione e la visione del video sono stati momenti abbastanza profondi che sono arrivati nel cuore di ogni fedele che ha riempito la chiesa in ogni suo posto.
Commozione che è continuata nel sentire le parole di Giulia, giovane del gruppo che ha raccontato tutte le diverse emozioni che ognuno di loro ha sentito nel varcare quei posti, così lontani e sconosciuti per loro.
Con molta suggestione è stato esaudito anche il desiderio di una delle detenute, ovvero quello di avere un cero votivo acceso ai piedi del presepe.
Per l’occasione sono stati invitati la Comandante della polizia penitenziaria di Agrigento, Dott.ssa Pullara, il Capitano della locale stazione dei carabinieri, capitano Mirto e il sindaco Palumbo, autorità che padre John- ha ringraziato per la loro preziosa presenza, ringraziamento che ha esteso anche a tutti i tanti giovani presenti per il loro instancabile contribuito e ne ha approfittato per incoraggiarli a continuare questo cammino di fede, così da essere dei buoni cristiani e onesti cittadini.