Nell’incontro di giorno 6 dicembre scorso nell’Istituto Professionale Enrico Fermi di Favara alla presenza della signora Catalano Palamenga e delle dirigenti scolastiche Gabriella Bruccoleri, Mirella Vella, Elisa Casalicchio, della dottoressa Maricia Papia, del professore Antonio Moscato e del giornalista Franco Pullara, si è istituita la “Borsa di studio Gaetano Palamenga, maestro e sindacalista” per migliorare la conoscenza della lingua inglese.
Una borsa di studio destinata agli studenti dei tre istituti superiori di Favara per volontà della moglie del maestro Gaetano Palamenga, dottoressa Giuseppa Catalano.
Chi scrive è stato alunno alle elementari del maestro Palamenga e il legame ragazzo, poi adulto e docente è continuato per decenni, per un costante interesse del maestro verso i suoi ex alunni. Ho sempre saputo di potere contare su di lui. Racconto questi particolari per me utili a dimostrare che quasi mi aspettavo da parte della dottoressa Catalano Palamenga un sua inizia per continuare il ricordo e il lavoro per il sociale del marito, a significare la vittoria della memoria sulla stessa morte.
Dicevo, la borsa di studio è stata già istituita, mentre le tre dirigenti dei tre diversi Istituti superiori di incontreranno nei primi giorni di gennaio prossimo per definirne tutti i dettagli che faremo, a suo tempo, conoscere.
Chi era Gaetano Palamenga? Io ho accennato poche cose perchè nessuno meglio della moglie può farlo, così come dell’iniziativa della borsa di studio.
“La memoria – ci dice la dottoressa Giuseppa Catalano Palamenga – serve a fondare delle identità e a dire chi siamo.
lo oggi voglio dire brevemente chi era Gaetano Palamenga, maestro e sindacalista della scuola.
Giovanissimo, assieme ad altri amici, sotto la regia di Padre Francesco Schifano, nel convento di San Francesco di Favara fondò la prima scuola a tempo pieno, quando ancora la legge 820 del ’71 non era nemmeno pensata, erano infatti gli anni ’60.
Per 35 anni è stato maestro, amante della scuola, degli studenti e dei lavoratori della scuola e per 20 anni fu sindacalista, conosciuto in tutta Italia perché era uno specialista della difesa dei diritti dei più deboli e del trionfo della giustizia.
Non ha desistito dal condurre dure battaglie anche in tarda età, come quando si è battuto per l’attuazione della legge “Dopo di Noi” nella provincia di Agrigento e per i diritti non solo del figlio Carmelo, ma di tutti i disabili.
Nell’anno 2000 nasceva il Progetto Ministeriale Lingue 2000 ed egli intui’ l’importanza della lingua straniera fin dalla scuola dell’infanzia, auspicando che l’inglese potesse essere compreso e parlato da tutti gli studenti, poiché aveva capito che questa, tra le lingue proposte dal Ministero della P.I. era quella più utile.
Agli studenti era solito dire: “vivetela la scuola, è la più bella opportunità che la società vi offre, amatela la scuola, tutto quello che vi darà vi servirà per tutta la vita”.