La prima sezione civile della Corte d’Appello di Palermo, con sentenza pubblicata il 15 novembre 2023, condividendo le tesi dell’avvocato Girolamo Rubino, ha accolto l’appello interposto dal Comune di San Giovanni Gemini avverso la sentenza di primo grado del Tribunale di Agrigento, che aveva condannato lo stesso Comune al pagamento di oltre € 1.800.000,00 a titolo di ristoro dei danni da occupazione e irreversibile trasformazione di un terreno.
La vicenda affonda le radici negli anni settanta del secolo scorso, quando il Comune di San Giovanni Gemini aveva occupato d’urgenza per fini di pubblica utilità un terreno di privati al fine di realizzare un’opera pubblica. In pratica, con un provvedimento del 22 febbraio 1973, il Presidente della Cassa per il Mezzogiorno approvava il progetto per la costruzione della strada di collegamento della circonvallazione alla Via Papini (oggi Via Nicolò Carta) nel Comune di San Giovanni Gemini, I discenda di ciò, il Prefetto di Agrigento con decreto del 17 luglio 1973 autorizzava il medesimo Comune ad occupare, al precipuo scopo di realizzare la suddetta opera pubblica, porzioni di taluni fondi.
Così, il Comune occupava detti fondi che venivano irreversibilmente trasformati sin dall’anno 1975, con l’ultimazione dei lavori di costruzione della pubblica strada de qua.
Dopo circa quarant’anni dall’adozione degli atti sopra indicati e dalla edificazione della strada in questione, le proprietarie di uno dei terreni occupati dal Comune convenivano in giudizio, innanzi al Tribunale civile di Agrigento, il Comune di San Giovanni Gemini, chiedendone la condanna alla restituzione del bene alle attrici e alla corresponsione dell’indennità di occupazione illegittima, o in subordine, qualora non fosse stata possibile la restituzione, la condanna del Comune convenuto al risarcimento del danno a titolo di indennità da occupazione illegittima ed al risarcimento del danno per perdita della porzione di terreno.
Si costituiva in giudizio il Comune di San Giovanni Gemini, in persona del Sindaco pro tempore dottor Valerio Viola, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, contestando tutte le domande avanzate dalle attrici, ritenute infondate in fatto e in diritto ed, in particolare, eccependo in via preliminare, tra l’altro, il difetto di giurisdizione del giudice ordinario adito in favore del giudice amministrativo e l’insussistenza dell’asserito diritto alla corresponsione dell’indennità di occupazione ed al risarcimento del danno da occupazione divenuta illegittima per intervenuta prescrizione e/o per avvenuta usucapione di uso pubblico in favore del Comune di San Giovanni Gemini del terreno oggetto di causa nonché l’infondatezza e l’incongruità del quantum debeatur.
Il Tribunale di Agrigento con sentenza del 6 dicembre 2017, condannava il Comune di San Giovanni Gemini, al pagamento, in favore delle attrici, della somma di euro 60.060,00 con la rivalutazione, alla stregua degli indici Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, dal 21/05/73 fino alla data di pubblicazione della presente sentenza, e con gli interessi al tasso legale sull’importo iniziale, rivalutato di anno in anno in base ai predetti indici Istat, dal 21/05/73 fino alla data di pubblicazione della presente sentenza, oltre al rimborso, in favore delle attrici, delle spese legali.
Facendo i debiti calcoli, in sostanza, il Tribunale di Agrigento condannava il Comune di San Giovanni Gemini al pagamento di una somma corrispondente al controvalore del terreno ragguagliato al 2016 oltre la rivalutazione monetaria dal 1973 sino alla data della sentenza ed oltre e gli interessi su tale somma annualmente rivalutata dal 1973 al 2017, e dunque al pagamento di oltre € 1.800.000,00 a titolo di ristoro dei danni da occupazione e irreversibile trasformazione di un terreno inedificabile.
Il Comune di San Giovanni Gemini, in persona del Sindaco pro tempore dott. Carmelo Panepinto, sempre con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, impugnava detta sentenza innanzi la Corte di Appello di Palermo, eccependo in primis il difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del giudice amministrativo, come detto già eccepito in primo grado, nonché l’infondatezza in fatto ed in diritto sia nell’an e sia nel quantum debeatur, ed in particolare l’aberrante condanna al pagamento di oltre € 1.800.000,00 a titolo di ristoro dei danni da occupazione e irreversibile trasformazione di un terreno inedificabile esteso mq.700 in San Giovanni Gemini.
La Corte di Appello di Palermo, ritenendo fondate le tesi dell’avvocato Girolamo Rubino, ha accolto l’appello formulato dal Comune avverso la sentenza di primo grado del Tribunale di Agrigento, e in riforma di detta sentenza ha dichiarato la carenza di giurisdizione del giudice ordinario e la conseguente giurisdizione del giudice amministrativo, annullando la sentenza di condanna.
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