E’ arrivata una e-mail di Aica con la quale l’azienda spiega le ragioni dei disservizi a Favara.
Non è una replica e nemmeno una smentita ai numerosi articoli di SiciliaOnPress sull’inaccettabile fornitura idrica alla città.
Una elegante lettera che apprezzo, disabituato come sono ormai da due anni dall’assenza di garbo e di gentilezza dell’attuale sindaco di Favara.
Aica sottolinea “la vetustà della condotta idrica (l’unica) che giunge al serbatoio Cartesio, consente una portata massima di 90 litri al secondo (l/s) dei quali 30 l/s destinati alle utenze dislocate lungo il percorso dell’acquedotto tra le quali anche la zona industriale e la casa circondariale, e 70 l/s al comune di Favara. E ci preme ancor di più sottolineare che, a differenza di un periodo relativamente recente, Aica è riuscita ad aumentare la dotazione idrica a Favara da 62 l/s a 70 l/s. Ma non basta, è evidente”.
Invece, settanta litri al secondo per Favara sono una quantità capace di garantire turni di distribuzione idrica dai tre a quattro giorni. Il garbo di Aica merita il gioco a carte scoperte e allora dico che chi scrive si occupa di servizio idrico da circa 24 anni, dal 1999 con il quotidiano de “La Sicilia” ad oggi con SiciliaOnPress.
Ritengo di avere la giusta competenza per dire ciò che dico, rispettoso del contraddittorio. I 70 l/s sono solo teorici, in realtà dall’inizio dell’estate scorsa, ne arrivano dai 30 ai 40 l/s facendo schizzare a oltre 7 giorni l’attesa della fornitura nelle diverse zone della città.
Ma lasciamo parlare Aica: “L’Azienda, a seguito di un incontro con il sindaco Palumbo che ne ha richiesto l’avvio, sta lavorando all’iter progettuale per il raddoppio dell’acquedotto che alimenta Favara. Una soluzione importante per i problemi di approvvigionamento idrico, tenuto conto che l’attuale adduttore non garantisce i necessari tempi di ripresa dell’approvvigionamento in caso di interruzione e alimenta una serie di utenze, tra le quali il carcere, la zona industriale e numerose utenze che si frappongono sul territorio, sottraendo l’acqua al serbatoio Cartesio”.
Il raddoppio della condotta è la soluzione ottimale, ma occorre tempo e tanti altri disagi per l’utenza. Vediamo allora cosa si può fare nell’immediato, anzi vediamo cosa si poteva fare già da due anni dallo stesso momento dell’insediamento di Palumbo. Intanto 30 l/s al secondo per il carcere e le utenze del Voltano sembrerebbero una quantità eccessiva se si pensa che con molto meno si alimenta Montallegro o Joppolo e tanti altri Comuni con esigenze idriche significativamente maggiori dell’istituto penitenziario. Ma diamo per scontata la quantità di fornitura. Alimentare il carcere dal Voltano e, quindi, dalla condotta di Favara è un errore storico, perché dovrebbe essere alimentato (scusate la ripetizione, ma desidero essere il più chiaro possibile) dalla esistente condotta collegata con la Rupe Atenea. A questo punto risolvere l’errore significherebbe recuperare 30 l/s per Favara. Dovrebbe pensarci Palumbo, anzi su questo dovrebbe strapparsi la camicia il democratico sindaco di Favara.
Nel suo comunicato Aica ribadisce infine che “La situazione idrica nel comune di Favara è costantemente al centro dell’attenzione dei vertici dell’Azienda ai quali, più spesso di quanto si possa immaginare, fa riferimento il sindaco Palumbo facendosi, talvolta, anche promotore di progetti che hanno un solo fine: assicurare la regolare distribuzione idrica ai cittadini”.
Belle parole, ma l’acqua è poca e la papera non galleggia. E non galleggia neppure con il lungo elenco prodotto da Aica a margine della sua nota stampa sulle manutenzioni e guasti lungo le condotte. L’acqua è un bene indispensabile e a Favara arriva quando arriva, senza certezze. Non si può chiedere ai cittadini di restare a secco per sette giorni e anche di più. Si inizi a rendere reali gli attuali teorici 70 l/s destinati a Favara e poi si analizzi la possibilità di far tornare l’alimentazione del carcere a carico di Agrigento con la condotta della Rupe Atenea così come era in passato. Risolta la sete dei favaresi è bene pensare al raddoppio della condotta, ma date subito in maniera adeguata la fornitura ai cittadini.