Tony Licata, uomo di grande onestà al servizio del territorio della provincia, si è spento nel Piemonte dopo una grave malattia.
A darmi la terribile notizia è stato Alvise Gangarossa presidente della Consulta di Aica, in una telefonata con le lacrime da un capo all’altro del telefono.
Ho avuto l’onore di conoscerlo e di apprezzare le sue significative doti di persona perbene al servizio della collettività, senza contropartite, in forma assolutamente gratuita, volontariato puro.
Perfetto conoscitore del sistema idrico integrato, ha svolto il ruolo di esperto per i problemi idrici nella sua città di Licata, manco a dirlo, in forma gratuita.
Per i miei articoli sul servizio idrico mi sono sempre avvalso della sua profonda conoscenza nel particolare settore, per fare informazione corretta mirando solo a notiziare correttamente l’opinione pubblica.
In prima linea e dal primo momento protagonista di primo piano nella lotta per l’acqua pubblica, senza mai cercare di occupare il centro della scena. Girava i Comuni e incontrava i cittadini ed è stato in una di queste occasioni che l’ho conosciuto. Mi ha colpito, da giornalista, la sua perfetta conoscenza del servizio nella sua storia agrigentina fino ai giorni d’oggi.
Una guida sicura per i tanti volontari che si sono spesi in oltre dieci anni per arrivare alla gestione pubblica dell’acqua.
Da qualche anno aveva deciso di fare il nonno “a tempo pieno” mi diceva, e di raggiungere la figlia nel Piemonte. In realtà non aveva mai smesso di dare il suo prezioso contributo al territorio e agli agrigentini. Ci sentivamo spesso e mi arricchivo della sua competenza.
Abbiamo perso una sicura guida nel progresso del servizio idrico integrato della provincia. Personalmente ho perso un vero e leale amico che mi piace salutare come spesso facevamo orgogliosamente da nonni entrambi: ciao nonno Tony”.