Maurizio Piscopo
Antonello Bosco mio compagno di infanzia, medico e musicista, parlando di Alessandro Signorino mi ha raccontato, che un giorno ha avuto il piacere di ascoltarlo al pianoforte ed è rimasto stregato per la bellezza dell’esposizione delle note e per la conoscenza dei segreti della musica. Alessandro è un giovane saggio e riflessivo. Ecco come si esprime al proposito del Conservatorio di Cuneo dove ha studiato pianoforte.
” I Conservatori sono luoghi magici dove percorrendo i corridoi è bellissimo passare dal suono stridulo del violino di un ragazzino che cerca disperatamente di far vibrare la corda esatta a un altro che invece suona la quarta Ballata di Chopin. Nei Conservatori incontri ragazze e ragazzi impegnati, laboriosi, che ti fanno ben sperare che il mondo possa essere migliore di quello che abbiamo loro consegnato. Penso che sarebbe molto produttivo se tutti gli studenti, di qualsiasi grado di istruzione, studiassero uno strumento musicale. La Musica non è mai stata divisiva dei popoli”. Confesso, che quando ho letto le risposte di questa intervista che vi invito a leggere con attenzione, ho provato una grandissima emozione ed ho condiviso ogni parola di Alessandro. Ma andiamo a conoscerlo da vicino…
Perché le intelligenze creative favaresi sono costrette ad espatriare al nord e talvolta all’estero?
Ut sementem feceris, ita metes. Troppi venditori di fumo sono passati dal nostro territorio e i risultati son questi. Nonostante tutto, Favara pullula di giovani creativi che si impongono nello scenario nazionale e internazionale. Chapeau!
Hai scritto due Manuali di legislazione scolastica senza avere una laurea in giurisprudenza; mi puoi spiegare come sei riuscito a realizzare questi due lavori così importanti per la scuola, peraltro per una casa editrice di rilevanza nazionale?
Da giovane ho frequentato la facoltà di scienze politiche. Nel 2019 fui chiamato dalla sezione provinciale della CGIL di Cuneo a relazionare a un Convegno sulla legge 107/2015. A seguito di quella esperienza, grazie al consiglio di un’amica, docente presso l’Università di Genova, inviai la relazione alla casa editrice Edises che, di lì a pochi giorni, mi propose la redazione di un Manuale di Legislazione scolastica. Dal primo gennaio di quest’anno, inoltre, sono membro ordinario e advisor per la Legislazione scolastica per conto del Centro europeo risorse umane, con sede a Bruxelles. Il mio interesse verso la Legislazione scolastica è frutto di una passione che, negli anni, ho sempre coltivato. Ecco in breve un percorso cominciato circa 5 anni fa, per me fonte di grande soddisfazione. Ne parlo perché Lei me lo chiede e perché spero sia da spinta emozionale per quei giovani timorosi e talentuosi che faticano a trovare la loro strada.
Tu e l’inglese. Perché è importante conoscere questa lingua nella società liquida?
Come posso rispondere a questa domanda? Internet parla inglese, il mondo globale parla inglese, la medicina parla inglese. Nelle mie peregrinazioni ho lavorato con ragazzi che parlavano 8 lingue. Quando arrivai al Parlamento europeo, per esempio, fui costretto a fare un esercizio di umiltà e a riconoscere che provenivo da un territorio che, ahimè, ancora oggi è agli albori del mondo evoluto. Quando i nostri studenti arrivano nella “vera” Europa e dicono di “parlucchiare” inglese, sono solo all’inizio di un percorso che altre Nazioni hanno già ultimato.
Ho come la sensazione che vorresti aggiungere ancora dell’altro…
Da docente, il mio più grande rammarico è osservare nei giovani quanto poco amore vi sia oggi per lo studio, ritenendolo subalterno a interessi che provengono da modelli talvolta fuorvianti.
Vorrei passare a un altro argomento. A proposito della tua Laurea in pianoforte, quale contributo ritieni possa dare oggi, ai giovani, avvicinarsi alla Musica?
Al Conservatorio Ghedini di Cuneo ho avuto il privilegio distudiare con il M. Caterina Vivarelli, allieva di un allievo di Arturo Benedetti Michelangeli. Alla Laurea mi ha “accompagnato” il M. Francesco Cipolletta, premio Busoni. Da loro ho appreso il rigore stilistico e la perfezione sonora, irrinunciabili se vuoi fare della buona musica. La Musica insegna sacrificio, condivisione e rigore. Lo studio della Musica non ti darà mai “tutto e subito”; devi guadagnartelo con il sudore della fronte e, talvolta, con qualche umiliazione. Io non dispenso mai consigli, non credo di esserne all’altezza, ma da docente ho una visuale molto ampia sulla società giovanile e mi spiace molto osservare quanta poca disponibilità vi sia al sacrificio. La Musica certamente ti fa crescere e, come diceva Bach, la musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori.
-Chi sono i tuoi musicisti di riferimento?
Al M. Cipolletta devo un tributo di riconoscimento per avermi insegnato le tecniche del rilassamento nei brani che ti lasciano senza respiro. Comunque, per rispondere più compiutamente alla Sua domanda, Le dico che nutro sconfinata ammirazione per Evgenij Igorevič Kisin e per Svjatoslav Teofilovič Richter.
Come accennavi prima, hai studiato al Conservatorio di Cuneo G. F. Ghedini. Cosa puoi dire di questa esperienza e di questo Conservatorio in particolare?
Vedo che Lei insiste sulla Musica e Le confesso che mi fa piacere. Cosa posso dirLe? I Conservatori sono luoghi magici dove percorrendo i corridoi è bellissimo passare dal suono stridulo del violino di un ragazzino che cerca disperatamente di far vibrare la corda esatta a un altro che invece suona la quarta Ballata di Chopin. Nei Conservatori incontri ragazze e ragazzi impegnati, laboriosi, che ti fanno ben sperare che il mondo possa essere migliore di quello che abbiamo loro consegnato. Penso che sarebbe molto produttivo se tutti gli studenti, di qualsiasi grado di istruzione, studiassero uno strumento musicale. La Musica non è mai stata divisiva dei popoli. Perché nessun politico ha mai pensato di istituire un Conservatorio ad Agrigento? Abbiamo esempi di giovani brillanti, molti dei quali di Favara, che hanno fatto onore alla nostra città. Aiutiamo questi ragazzi; sfruttiamo al meglio (e meglio…) le risorse europee e le iniziative dei privati facoltosi. È un appello accorato e urgente il mio.
Posso chiederti qual è il tuo rapporto con Favara? E quali sono i maggiori pregi dei favaresi ?
A Favara sono nato, a Favara coltivo le amicizie irrinunciabili di una vita e sono felice che i miei figli (ilmaggiore dei quali, pur studiando Medicina in Lombardia) abbiano degli amici favaresi.Il favarese doc, se è tuo amico, lo è per sempre. Quando cominci a tirare le somme della tua vita, questo aspetto occupa un posto importante.
E’più facile ridere o piangere secondo te?
Terribile ed awful è la potenza del riso:
chi ha il coraggio di ridere,
è padrone degli altri,
come chi ha il coraggio di morire. La domanda è talmente complessa che ho preferito disturbare Giacomo Leopardi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio futuro, sempre che il buon Dio me lo conceda, è indissolubilmente legato alle scelte dei miei figli. Piuttosto sono molto rammaricato nell’osservare quanto poco si faccia per i nostri ragazzi di Favara, senza una vera direzione, talvolta senza modelli da emulare, né opportunità di lavoro. In Provincia, inoltre, vi sono paesi che non esistono più; interi nuclei familiari andati via a cercare fortuna altrove. Di loro, chi ci governa deve occuparsi e subito! Il tempo è scaduto e non vedo alcuna spinta emozionale della società civile.
Biografia
Nato a Favara, vissuto tra Sicilia, l’amata Lampedusa, Toscana, Piemonte, Lussemburgo. Professore di ruolo in Lingue e lett. str. moderne, sposato, 2 figli. Laureato in Lingue a Palermo e in Discipline musicali, scuola di pianoforte, al Conservatorio statale Ghedini di Cuneo. Autore di Manuali di legislazione scolastica. Ha lavorato con le Università di Paris XIII e con l’Université de la Méditerranée – Aix-Marseille II. Già traduttore parlamentare presso la Direzione generale della traduzione e dei servizi generali del Parlamento europeo in Lussemburgo. Dal 1° gennaio 2024 Membro ordinario del C.E.R.U. – Centro Europeo Risorse Umane – con sedi a Bruxelles e a Milano in qualità di Advisor per la Legislazione scolastica. Con il C.E.R.U. collaboro con i servizi delle Istituzioni comunitarie (Commissione, Parlamento), e con gli organismi a livello nazionale (Ministeri) competenti nel settore educativo e formativo.