Il primario di cardiologia dell’ospedale di Canicattì, Luciano Sutera Sardo, ha impiantato un pacemaker bicamerale ad una donna di 102 anni.
L’impianto è stato effettuato al termine di una giornata in sala operatoria che aveva già fatto registrare tre analoghi interventi operatori ad altrettanti pazienti, grazie al lavoro certosino dello stesso primario Luciano Sutera Sardo, assistito dallo staff di sala operatoria, composto dai medici cardiologi Carmelo Castellana e Guido D’Amico e dall’infermiere capo-sala Calogero Gambino. L’intervento (di cui diamo atto in altro servizio di questo quotidiano online) è stato effettuato immediatamente dopo che il dirigente medico cardiologo Ilenia Marturana aveva disposto il tempestivo trasferimento della paziente dal pronto soccorso del nosocomio all’unità operativa di cardiologia.
Dottore Sutera Sardo, come ci si sente dopo aver deciso di intervenire su una paziente di 102 anni ed averle salvato la vita?
E’ il mio lavoro e non ho mai esitato ad intervenire nei confronti di pazienti molto anziani. Anche loro hanno diritto ad essere salvati e a continuare a vivere la loro vita a qualunque età siano giunti.
E’ stato un intervento che ha richiesto maggiore impegno rispetto a quelli di impianti in persone non eccessivamente avanti con l’età?
Sicuramente. Ma io non mi tiro mai indietro. Non l’ho fatto nemmeno con questa signora ultracentenaria che è arrivata in reparto dopo che avevamo concluso il lavoro della giornata, effettuando tra l’altro ben tre impianti di pacemaker in altrettanti pazienti. Insieme al mio staff abbiamo deciso di effettuare questo quarto impianto della giornata, prestando la dovuta attenzione al caso che presentava oggettive difficoltà legate soprattutto all’età molto avanzata della paziente.
Ma si è concluso tutto nel migliore dei modi e la paziente è stata salvata. Quando potrà tornare a casa?
Sì, è andato tutto come previsto, senza alcuna complicanza. La nonnina potrà tornare nei prossimi giorni a casa a godere dell’affetto dei propri cari. Ed io sono felice di ciò, tenuto conto che l’ambiente lavorativo della nostra Unità Operativa è quotidianamente sereno ed armonioso, oltre che sempre pronto ad affrontare qualsiasi emergenza si presenti, senza badare ad orari o difficoltà, ma mettendo sempre al primo posto la salute dei pazienti. E di questo ringrazio tutti i dirigenti medici del reparto, gli infermieri e tutto il personale che si mostra sempre disponibile, diligente e costruttivo nell’assolvere alle proprie mansioni professionali.
Quello di cui stiamo parlando è un successo esemplare di tutto l’ospedale di Canicattì e non solo dell’unità operativa di cardiologia…
Certamente, il presidio ospedaliero “Barone Lombardo”, diretto egregiamente dal dottor Giuseppe Augello, si sta rialzando ed è ormai ritornato punto di riferimento per la salute dei cittadini di tutto l’hinterland territoriale e persino di altre province, in primis quella di Caltanissetta. Questo miglioramento continuo è anche opera della Direzione strategica dell’ASP che tiene in debita considerazione le esigenze del nostro ospedale, recentemente visitato dal commissario straordinario Giuseppe Capodieci che ha convintamente assicurato il suo massimo impegno per il potenziamento quantitativo e qualitativo delle prestazioni sanitarie del “Barone Lombardo”.