GaetanoScorsone
Nella ricorrenza di San Giuseppe Favara si è mobilitata per esprimere la sua devozione al Custode del Redentore – nonché Patrono della Chiesa Universale e Protettore della Sacra Famiglia – e, al tempo stesso, per risvegliare quello spirito di appartenenza comunitaria che rende solidali, uniti e accomunati da condivise tradizioni, storia e cultura. Grazie all’Associazione Culturale “San Giuseppe” e l’Unità Pastorale del Centro Storico è stato messo a punto un articolato programma che ha visto coinvolti l’I.P.S.S.E.O.A. “Gaspare Ambrosini”, il Gruppo Folkloristico “Fabaria Folk”, i Maestri Pasticceri cittadini, il Gruppo “I Tammuri di Girgenti”, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale. Momenti di preghiera e di condivisione, di spettacolo e di degustazione, tutto secondo un’armoniosa atmosfera di festa favorita anche da una splendida giornata dal sapore primaverile. Suggestiva la preparazione della classica “minestra di San Giuseppe”: 12 calderoni perfettamente allineati di fronte la Chiesa del Purgatorio gestiti magistralmente da una folta squadra di Allievi dell’I.P.S.S.E.O.A. “Gaspare Ambrosini” sotto l’attenta guida dei Professori Nicolò Palumbo e Angelo Augello per la preparazione, del Prof. Antonino Burgio per la distribuzione. Il tutto con la supervisione della Dirigente, la Dottoressa Gabriella Bruccoleri. Alcuni dati per avere la giusta dimensione dell’opera svolta dallo Staff dell’Ambrosini nell’improvvisata cucina da campo per la realizzazione della gustosa minestra: 150 Kg di verdure assortite (cipolle, verza, carote, broccoli, sedano, zucchine, patate), 100 Kg di legumi vari (lenticchie, piselli, ceci e fagioli), 50 Kg di pasta assortita, 25 litri di Olio extravergine di oliva. Il tutto distribuito in 12 calderoni contenenti 40 litri di acqua cadauno. Un perfetto capolavoro di cucina popolare equilibrato non solo dal punto di vista organolettico ma anche dal punto di vista calorico, efficacissimo persino nel messaggio simbolico trasmesso ai degustatori che, dall’armonia dei sapori realizzata con una variegata diversità di ingredienti, hanno potuto trarre un messaggio di inclusione, di unione, di sinergia e di fraternità dove il tutto è espressione di tanti che si adoperano, si offrono, si sacrificano e fraternamente si abbracciano. Se a ciò aggiungiamo le virtù del festeggiato Patriarca, beh, allora, alla comunità favarese che lo ha scelto come riferimento spirituale è richiesto uno sforzo maggiore per onorarne la devozione nella famiglia, nella fede, nel lavoro e nella comunità di appartenenza. W San Giuseppe! W Favara che nel Santo si identifica!