Nulla di nuovo per il centro storico di Favara nonostante la seduta del Consiglio comunale aperto del 9 febbraio scorso con la presenza del Prefetto.
La situazione si è paradossalmente cristallizzata fin dal novembre 2023 quando il capitano dei Carabinieri, Leonardo Mirto comandante della locale stazione, ha scoperto la drammatica situazione di una parte del centro storico di Favara.
E della vergogna senza fine se n’è parlato nel Consiglio comunale aperto del 9 febbraio scorso con la presenza del Prefetto e di alcuni deputati regionali, nazionali e europei.
In occasione del Consiglio comunale aperto di febbraio, il Prefetto ha chiesto all’amministrazione comunale e all’Arma dei carabinieri il censimento dei luoghi per avere il quadro chiaro della situazione ed ha invitato il sindaco ad attivarsi sui progetti per chiedere i finanziamenti necessari alla Regione e allo Stato. Il rappresentante del Governo nazionale ha spinto anche sulla rigenerazione del centro storico.
Nulla è stato fatto. Non è partito il censimento e non si hanno notizie sulla progettazione degli interventi. Ora, al di là delle chiacchiere, resta da capire come Palumbo voglia risolvere la particolare questione senza conoscere, attraverso il censimento e il monitoraggio, la grandezza del problema e come possono arrivare i finanziamenti senza progetti. E, infine, per quanto tempo ancora i rifiuti, l’eternit, gli immobili fatiscenti e l’assoluto degrado devono restare in quella parte del centro storico di Favara.
Alcuni giorni fa, la Commissione consiliare per il Centro storico è tornata nei luoghi ed ha verificato che neppure un filo d’erba è stato toccato. Gli scatti e i video pubblicati in quest’articolo sono dei consiglieri comunali.
Alessandro Pitruzzella presidente e i componenti della Commissione comunale hanno documentato ciò che hanno visto durante il loro sopralluogo e agiranno politicamente così come impone il loro mandato elettorale. Il Comandante dei Carabinieri di Favara avrà sicuramente informato la Procura della Repubblica di Agrigento sulla inosservanza delle leggi sulla sicurezza dei luoghi.
Ciò che è difficile comprendere è la scelta dell’amministrazione comunale di lasciare tutto così come è, con i rifiuti che restano dove sono perché i netturbini non possono entrare in una zona dichiarata pericolosa, dove, paradossalmente, tutti hanno accesso per la mancanza di transenne e di avvisi sui pericoli, dove ci vivono cittadini, dove gli immobili seppure con ordinanze di abbattimento restano precariamente e pericolosamente in piedi.
Favara invoca la legalità, la invoca da molto tempo e nonostante tutto, ma quanto ancora si abuserà della pazienza dei cittadini che vogliono vivere nella normalità?