Il Tribunale civile di Agrigento ha condannato l’Asp di Agrigento al risarcimento danni non patrimoniali a favore dei familiari di D.F. , 75 anni, che nel 2018 morì per complicanze insorte durante un intervento chirurgico. Il risarcimento stabilito dal Tribunale ammonta a 927.000 euro. Il Tribunale ha accolto le istanze dei legali dei familiari, avvocati Angelo Farruggia e Manuela Raneri.
Il paziente era stato ricoverato nel reparto di Urologia dell’ospedale San Giovanni di Dio per subire un intervento di neoplasia vescicale. Durante l’intervento chirurgico si verificò una perforazione del retto e dell’intestino di cui i sanitari, nonostante la complicanza rientrasse tra i rischi dell’intervento, si accorsero in ritardo.
A fronte della presenza di elementi chiaramente indicativi di una perforazione intestinale, solo a distanza di quattro giorni dalla conclusione dell’intervento chirurgico, al paziente veniva praticata una laparotomia esplorativa che, oltre che la perforazione intestinale, evidenziava un quadro di peritonite avanzata.
Dopo il decesso, i familiari, poco convinti della bontà dell’operato dei medici, assistiti dall’avvocato Angelo Farruggia, hanno intrapreso una causa civile di risarcimento del danno nei confronti dell’Asp di Agrigento per ottenere il
risarcimento dei danni morali subiti per la perdita del congiunto.
La perizia medico-legale disposta nel corso del processo, ha fatto emergere anche l’inadeguatezza della profilassi anti-trombotica praticata al paziente.
Il giudice il Tribunale, ha dunque accolto la tesi dei legali dei familiari, e ha condannato l’Asp di Agrigento al risarcimento del danno non patrimoniale quantificato in complessivi 927 mila euro, oltre interessi legali.
L’azienda sanitaria, attraverso l’ufficiale legale, è in attesa della notifica della sentenza per impugnarla. Visto l’ammontare, ricorrendo in appello.