Il convivente l’avrebbe percossa, tirata per i capelli e scaraventata per terra, colpendola con calci e pugni
Attimi interminabili di paura quelli vissuti da una ventenne trapanese all’interno delle mura domestiche.
Sono le quattro di notte di lunedì 20 maggio quando alla Sala Operativa della Questura di Trapani giunge la richiesta di aiuto.
A dare l’allarme un cittadino, che nel cuore della notte ha sentito rumori di vetri ed oggetti andare in frantumi ed urla di una donna provenire da un’abitazione situata nel centro storico.
Le Volanti giungono velocemente sul posto e dall’esterno dell’abitazione percepiscono che la lite è ancora in atto.
I poliziotti riescono ad accedere all’interno dell’abitazione e mettono al sicuro la giovane donna.
Dagli approfondimenti investigativi svolti emergerà che il suo convivente, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, a causa della sua gelosia morbosa, l’avrebbe percossa, tirata per i capelli e scaraventata per terra, colpendola con calci e pugni, minacciandola altresì di morte anche con l’utilizzo di un coltello e di un fucile da sub.
Le scene di violenza domestica si sarebbero ripetute anche in altre circostanze, ma la donna non aveva mai trovato la forza di denunciare il suo compagno.
Ultimate le formalità di rito, per l’uomo è scattato l’arresto in flagranza per maltrattamenti in famiglia, convalidato da parte dell’A.G. che ha disposto l’applicazione di misura cautelare.