Riceviamo e pubblichiamo, nel rispetto del diritto di replica, la smentita di Aica all’articolo pubblicato poche ore fa su un presunto dirottamento di acqua da Favara verso Agrigento. Smentita sollecitata in diverse occasioni nello stesso corpo dell’articolo.
Segue la pubblicazione integrale della replica, mentre le nostre contro repliche saranno affidate ad un altro articolo.
In merito all’articolo apparso questa mattina sulla vostra testata giornalistica, secondo la quale nei giorni scorsi, e precisamente il 29 e il 30 maggio u.s., “per due giorni l’acqua destinata a Favara sia stata dirottata ad Agrigento”, AICA desidera esprimere la propria più ferma smentita rispetto ai contenuti pubblicati, evidenziando come le informazioni riportate siano prive di ogni fondamento.
In data 27 maggio 2024, Aica ha inviato una nota, agli atti al PRT-0031283-2024, ai comuni di Agrigento, Aragona, Comitini, Favara, Porto Empedocle, San Biagio Platani, Raffadali, Joppolo Giancaxio, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, e altri destinatari in indirizzo, che avvisava gli interessati di un guasto riscontrato sull’adduttore principale dell’acquedotto Voltano, in contrada Mulinazzo, in territorio di Santo Stefano di Quisquina.
La stessa nota informava, altresì, che nella giornata di giovedì 30 maggio, la scrivente avrebbe provveduto ai necessari interventi di riparazione del citato guasto e che, per consentire tali interventi, sarebbe stata sospesa la fornitura idrica nei comuni di Aragona, Favara, Agrigento (serbatoio Madonna delle Rocche), Comitini e Porto Empedocle, nonché la riduzione della fornitura idrica consegnata ai comuni di San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro, Raffadali, Santa Elisabetta, Joppolo Giancaxio, Giardina Gallotti, Montaperto, le utenze Voltano, la Casa circondariale e il presidio ospedaliero di Agrigento.
Nei fatti, nella data indicata sopra, è stata sospesa la fornitura idrica nei comuni sopra citati e nessun “dirottamento” di acqua è stato effettuato da nessuna città “in danno di altre”, come invece riportato nell’articolo in questione. E’ evidente che gli “ambienti ben informati” citati nell’articolo, tali non siano, ed è altrettanto palese che Aica non mette in pratica attività che possano privilegiare alcuni comuni in danno di altri, senza che via siano così utenze di “serie A” o di “serie B”.
Invitiamo tutti gli organi di informazione a procedere con estrema cautela nella diffusione di notizie non verificate, che potrebbero indurre l’opinione pubblica in errore, alimentando sentimenti di esasperazione e sfiducia, in special modo in un periodo di forte emergenza idrica tale da aver portato il Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di calamità naturale.
È doveroso ricordare che, in passato, dipendenti di AICA sono stati vittime di minacce e aggressioni, episodi che non devono essere assolutamente sottovalutati. La diffusione di notizie infondate può contribuire a creare tensioni sociali e pericolose fibrillazioni dell’ordine pubblico, esponendo i nostri lavoratori a potenziali ritorsioni.
Confidiamo nel senso di responsabilità e nell’etica professionale dei giornalisti e degli organi di stampa affinché le notizie siano trattate con la massima cura e rigore.
Aica è a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie a chiarire eventuali dubbi e per evitare la diffusione di false notizie che possano causare allarme ingiustificato tra i cittadini e danneggiare ingiustamente la reputazione di AICA e di chi vi lavora.
AICA continuerà a impegnarsi con trasparenza e serietà nel proprio operato, mantenendo sempre come priorità la sicurezza e il benessere dei propri lavoratori e della comunità.