Mentre Palumbo e Aica raggionano sulle misure da adottare per superare l’emergenza, Favara è nell’occhio del ciclone da mesi.
In alcune zone i turni toccano gli undici giorni d’attesa per poche ore di fornitura.
In un altro nostro articolo abbiamo sottolineato l’esigenza di essere informati ufficialmente sulle quantità d’acqua in arrivo a Favara.
Aica cosi come informa sulle interruzioni dovrebbe fare sapere alla sua utenza di quanti litri al secondo sono destinatari i singoli Comuni gestiti dall’azienda pubblica.
Noi, dal canto nostro, non ci stancheremo di ripetere la particolare richiesta, perché nessuna informazione può essere più importante nell’attuale emergenza quanto il conoscere le disponibilità in ogni città.
Del resto, il servizio pubblico, rispetto al privato, dovrebbe ricevere e soddisfare le richieste di maggiori notizie sull’andamento del servizio, a maggior ragione in momento di grave crisi.
Quanti litri al secondo arrivano mediamente ad Agrigento, a Favara, Aragona e in tutti comuni gestiti da Aica? Questa è la nostra domanda per informare meglio i lettori e l’utenza.
Il cittadino utente attraverso i litri al secondo ha maggiore chiarezza.
Mi aiuto con un esempio. A Favara dove dovrebbero arrivare dai 70 agli 80 l/s per un servizio adeguato, sapere che ne arrivano 30 l/s si trasformerebbe in un maggiore e diretto controllo dell’utenza che facendosi due conti si accorgerebbe immediatamente di una inaccettabile riduzione, nell’esempio di 70 l/s, di oltre il 50 per cento.
Aica anche con l’interessamento di Palumbo, quasi sicuramente, provvederà all’invio giornaliero del bollettino delle quantità d’acqua in arrivo alle citta.
Aica, lo ripeto ancora, oltre ad informare sui rinvii della fornitura idrica dovrebbe completare l’informazione aggiungendo il numero dei litri al secondo in arrivo a Favara o in altre città, che hanno causato il rinvio di alimentazione di una zona.
Perché i cittadini dovrebbero accontentarsi del generico “acqua ce n’è poca” invece di misurare il poco o il molto?
Intanto, più avanti si va nel tempo e più peggiora l’emergenza in attesa delle soluzioni per tamponarla.