Le elezioni comunali svoltesi a Campobello di Licata nel 2022, che avevano decretato la sindacatura di Antonio Pitruzzella, sono state annullate dal giudice perché le schede per esprimere il voto non erano conformi al modello previsto dalla legge. Adesso viene paventato un motivo di nullità anche per le elezioni comunali del 2024: la mancata suggellazione delle urne e/o la mancata firma del presidente e di almeno due scrutatori sulla carta che chiude le urne stesse.
Il vizio di nullità è stato sollevato dall’avvocato Musso
Il vizio di nullità è stato sollevato dall’avvocato Lillo Massimiliano Musso, candidato a sindaco nel comune campobellese, oltre che segretario generale e portavoce nazionale di Forza del Popolo.
Il portavoce di Forza del Popolo sostiene che “A Campobello di Licata l’operazione di suggellazione è stata omessa in più sezioni e con certezza documentale nelle sezioni 1 e 7”.
Il che comporterebbe la nullità delle operazioni elettorali che hanno sancito l’elezione a sindaco di Vito Terrana, giusto il disposto dell’art. 35 comma 3 del Decreto Presidente Regione Sicilia n.3/1960 che così si esprime testualmente: ”La mancanza di suggellazione delle urne o della firma del presidente e di almeno due scrutatori sulla carta che chiude le urne stesse produce la nullità delle operazioni elettorali”.
La dichiarazione del candidato sindaco non eletto Termini
Appresa la notizia, un altro dei candidati sindaci, non eletti, Michele Termini scrive sul suo profilo facebook: “Apprendiamo di questa vicenda. Valuteremo con scrupolo e nelle sedi opportune”.
Sarebbe davvero paradossale un ennesimo annullamento delle elezioni comunali per vizi non dipendenti dal conteggio dei voti espressi e quindi dalla volontà degli elettori, bensì da meri vizi formali. Ma tant’è, al momento.