Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, interviene a seguito della bocciatura in Consiglio comunale del Piano triennale delle opere pubbliche 2024 – 2026.
“Mi appaiono – dice il sindaco di Agrigento- e credo che appaiano anche ai cittadini di Agrigento, incomprensibili le ragioni per le quali il Piano è stato bocciato. E nella misura in cui le ragioni siano state spiegate, ritengo che tali spiegazioni siano frutto di forzature, di acrobazie concettuali, e quindi ancora incomprensibili.”
“La giunta comunale ha deliberato l’approvazione del Piano oltre due mesi addietro. E finora il documento di programmazione è stato affisso all’albo pretorio e a disposizione del Consiglio comunale. Nessuno mai ha opposto delle osservazioni, richiesto modifiche, addotto proposte.”
“Allo stesso modo è stato così in Consiglio comunale, dove il Piano è stato ‘congelato’ due mesi per poi essere, in un batter d’occhio, scongelato e bocciato. In un periodo di estreme difficoltà, legate in particolare alla crisi idrica, e alla vigilia dell’avvento dell’anno di ‘Agrigento Capitale della Cultura’, ritengo che sia doveroso assumere da parte di tutti un comportamento politico e amministrativo assennato e responsabile, teso al dialogo e alla costruzione, piuttosto che alle barricate e alla distruzione.”
“Non credo che quanto accaduto in Consiglio comunale rientri in un contesto di beghe politiche, perché immolare il futuro della città e l’interesse dei cittadini alle ragioni di ‘bottega’ è profondamente deprecabile e da condannare. E Agrigento e gli agrigentini non lo meritano. Auspico pertanto una ricucitura prima morale che politica, l’assunzione di un atteggiamento di ‘salute pubblica’, un sussulto di responsabilità e di dedizione all’interesse della città. Diversamente, come ho premesso, tutto si rivelerebbe incomprensibile”.