Il Tribunale di Agrigento, in composizione monocratica , nella persona del giudice Nicoletta Sciarratta, all’udienza 27.6.2024 ha assolto, per insussistenza dei fatti di reato addebitatigli D.C, di anni 52, di Agrigento, Ispettore Capo della Polizia Municipale in servizio nella stessa città, dai delitti di cui agli arti 612. Bis co.2 del c.p.(Stalking), 614 61, n.2 del c.p (violazione aggravata di domicilio) e dal delitto di cui all’art 615 bis del c. (Interferenze illecite nella vita privata delle persone).
L’uomo , che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti addebitatigli, era stato accusato da B:B K, cittadina tedesca con egli cui aveva avuto una occasionale relazione sentimentale , interrottasi, di pedinamenti, minacce di morte di ingiurie, molestie e danneggiamenti violazione di domicilio ed interferenze illecite nella sua vita privata acquisendo registrazioni vietate.
La donna , invero narrò i fatti in un apposita denunzia, a seguito della quale vennero espletate dal Carabinieri di Realmonte, articolate indagini su delega della Procura a seguito delle quali , venne richiesto, da detto ufficio e poi disposto dal GUP di Agrigento il rinvio a giudizio.
Tuttavia nel corso del dibattimento le accuse mosse all’Ispettore Capo C.D. non hanno trovato riscontro, anche perché la donna B:B: K., non si è mai presentata a confermarle, sebbene reiteratamente citata in giudizio dalla Procura della Repubblica, anche presso i suoi domicili conosciuti in Agrigento e Germania, per rendere testimonianza, seppure si fosse costituita parte civile e avesse comunicato al proprio difensore di volere testimoniare.
L’avv. Arnaldo FARO, che ha difeso in giudizio l’Ispettore Capo si è opposto alla acquisizione della denunzia e delle altre informazioni testimoniali rese dalla donna alla Polizia Giudiziari che era stata richiesta dal Pubblico Ministero; sicché ogni accusa è rimasta sfornita di prova.
All’udienza odierna a conclusione del processo sia il PM che l’avv. Faro hanno chiesto l’assoluzione dell’imputato ed il Tribunale ha emesso sentenza di piena assoluzione dell’imputato per insussistenza del fatti di reato addebitati a C.D.