comunicato stampa dell’On.Panepinto
Gioacchino Trizzino
È ritornato nel suo paese, Bivona, nella sua terra il dott.Gioacchino Trizzino.
È stato seppellito nel cimitero di Bivona ieri 18 luglio.
Gioacchino Trizzino è stato autorevole e prestigioso componente del corpo diplomatico italiano.
Figlio del generoso farmacista del paese, studia al liceo classico di Bivona, si laurea giovanissimo e immediatamente dopo diventa diplomatico, superando il concorso indetto dalla Farnesina.
Il suo primo incarico a Grenoble, in Francia da console. Li conosce la compagna della sua vita e la madre dei suoi figli.
Da Grenoble in Libano
Dopo la terra dei limoni, viene assegnato all’ambasciata italiana dell’Avana a Cuba. Una sede diplomatica di grande significato nella politica estera italiana.
Dopo Cuba viene nominato primo segretario dell’ambasciata di Tokio. Un incarico prestigioso e pieno di responsabilità.
Una giovane giapponese fidanzata con un ragazzo di Alessandria della Rocca (vivevano e vivono a Londra) era disperata perché studiando in Italia aveva in scadenza il visto di soggiorno.
Lo chiamai e con la sua naturale eleganza di linguaggio e la sua sobria disponibilità si disse disponibile ad incontrare la studentessa in ambasciata. La ragazza venne accolta da Gioacchino Trizzino e le venne concessa la proroga del visto di soggiorno. Ricordo ancora la felicità della ragazza, anche per come era stata ricevuta.
Ambasciatore della Repubblica del Costarica
Dopo il Giappone, il dottore Trizzino viene nominato ambasciatore della Repubblica del Costarica.
Nel centro America l’ambasciatore Trizzino affronto’ questioni serie ed importanti sempre con successo.
Nel 2002, organizzò i festeggiamenti per i cinquanta anni di una cittadina del Costarica: San Vito.
Una cittadina, fondata e costruita da italiani che arrivavano dalla Puglia, che serviva come come punto logistico per il commercio del caffè.
A San Vito si parla pugliese, italiano e spagnolo.
L’ambasciatore nei festeggiamenti ha avuto il presidente della Repubblica del Costarica, tutti gli ambasciatori presenti nella capitale e una delegazione di amministratori del nostro territorio.
Una esperienza che fa crescere e non si cancella
L’ammirazione dell’On. Panepinto per Trizzino
Confesso che eravamo incantati di questa persona, garbata ma solenne, con questo viso dal profilo greco e il suo modo di interloquire con i suoi colleghi diplomatici in inglese , spagnolo, francese, portoghese.
Dopo il Costarica ritornò in Italia e divenne il vice direttore degli affari degli italiani all’ estero. Un incarico con il peso dei milioni di italiani, di ogni generazione, all’estero.
Il recupero del corpo di un giovane lavoratore favarese
Durante questo incarico, l’ambasciatore Trizzino ha risolto un problema complicatissimo: un giovane operaio di Favara moriva per un incidente sul lavoro nella foresta della Guinea spagnola e il nostro ambasciatore fece l’impossibile per recuperare il corpo e per fare traferire la salma in Italia. Riuscì ad ottenere visti ed autorizzazioni, soprattutto sanitarie, che lo impegnarono per giorni e giorni .
Ottenuto l’ultimo certificato di un medico eritreo, la salma ritorno alla propria famiglia che pote’ consolarsi.
Nuova Zelanda
In Nuova Zelanda svolse l’ultimo incarico da ambasciatore prima del pensionamento.
Ha scritto un libro che abbiamo l’obbligo morale e l’immenso piacere di presentare nella sua Bivona.
I bivonesi devono essere orgogliosi di Gioacchino Trizzino e abbiamo tutti il dovere di ricordarlo e stringerci con stima e affetto a sua moglie ,ai suoi figli e a tutti i suoi familiari