Azzerata la giunta comunale di Agrigento: tutti gli assessori revocati. Non per mancanza di fiducia. Revocati per aprire un corso nuovo.
Tutti a casa
Non c’è più nessuno, dunque, in carica come assessore al Comune di Agrigento. Tutti a casa, almeno per il momento: da Aurelio Trupia a Marco Vullo e Alessandro Sollano; da Carmelo Cantone a Patrizia Lisci e Gerlando Principato; da Costantino Ciulla a Gerlando Piparo e Gioacchino Alfano.
Cosa è successo?
In verità, è successo davvero troppo: il consiglio comunale ha bocciato il programma triennale delle opere pubbliche e, qualche giorno fa, persino il piano economico finanziario finalizzato alla Ta.Ri.
Ciò a dimostrazione che il sindaco non avesse più la maggioranza in consiglio.
Come può ricostruirla, dunque, questa maggioranza consiliare, se non con una più accurata ripartizione dei posti di assessore?
Ecco: solo una più convincente e appagante suddivisione degli assessorati alle varie forze che rappresentano il consiglio comunale può garantire una stabile maggioranza in aula.
Da qui, l’azzeramento.
La determina dell’azzeramento
Certo nella determina con la quale Francesco Miccichè ha revocato gli assessori c’è tutt’altra motivazione: le solite parole in politichese. Si parla di: rilancio dell’azione amministrativa; più celere conseguimento degli obiettivi programmatici; di atto nulla affatto sanzionatorio; di atto “a garanzia della coesione e dell’unitarietà dell’azione di governo; etc…
Nei prossimi giorni, le risposte al gesto. Entrerà in giunta anche la Democrazia Cristiana? Ci saranno novità assessoriali per il Movimento delle Nuove Autonomie?
Aspettiamo. Nella prospettiva di Agrigento capitale della cultura italiana 2025. E nella situazione della grave crisi idrica che ha costretto il comitato Vogliamo l’acqua e il Cartello sociale ad inviare una lettera-appello, sottoscritta da 1.400 agrigentini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.