La costituzione in giudizio riguarda il ricorso elettorale inerente le elezioni amministrative dell’otto e nove giugno scorso svoltesi a Racalmuto.
Il risultato elettorale
Come si ricorderà, a seguito di tali elezioni, è stato eletto sindaco con ben 1.923 voti Calogero Bongiorno, mentre gli altri due candidati a sindaco Salvatore Petrotto e Salvatore Picone hanno riportato rispettivamente 1.794 e 1.018 voti.
Tali risultati sono stati regolarmente proclamati dall’adunanza dei presidenti di seggio.
Il ricorso elettorale
Ma, per contestare il risultato elettorale, alcuni candidati non eletti della lista Racalmuto riparte (presentata a sostegno del candidato sindaco Salvatore Petrotto) e altri candidati non eletti della lista Racalmuto paese per tutti (presentata a sostegno del candidato sindaco Salvatore Picone) hanno proposto un ricorso elettorale avanti al TAR-Palermo.
I ricorrenti sono Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli, Angelo Guagliano (già candidati nella lista a sostegno di Salvatore Petrotto), Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco (già candidati della lista a sostegno di Salvatore Picone) ed hanno chiesto l’integrale annullamento delle operazioni elettorali e della proclamazione degli eletti.
Le motivazioni del ricorso sono molteplici e variegate. Queste, tra le altre: la fessurazione delle urne elettorali ritenuta anomala; l’asserita mancata suggellazione delle urne medesime; la presunta mancata corrispondenza del numero di schede autenticate alla somma di quelle utilizzate con quelle non utilizzate.
La costituzione in giudizio
Tuttavia, al fine di resistere a questo ricorso, si sono costituiti in giudizio: il sindaco Calogero Bongiorno, con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino; il Comune di Racalmuto, con il patrocinio dell’avv. Giuseppe Impiduglia; il consigliere comunale Angelo di Vita, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi.
I legali predetti ritengono che il ricorso sia inammissibile e infondato, sostenendo che, nel corso delle operazioni di voto e di spoglio, non si è verificata alcuna irregolarità idonea ad incidere sulla correttezza delle operazioni elettorali.
L’udienza di discussione
Il TAR Palermo ha già fissato l’udienza di discussione del ricorso elettorale per la data del 18 dicembre 2024.
In tale udienza, il giudice amministrativo sarà chiamato a vagliare le censure sollevate dai ricorrenti e le eccezioni mosse dagli avvocati Rubino, Impiduglia e De Marco Capizzi.