Il 22 luglio scorso i volontari di Favara, invece di andare a mare si sono sacrificati per rendere pulite le strade di accesso a Favara.
Hanno, nell’ambito di una iniziativa programmata dall’organizzazione di volontariato, liberato dalla plastica e da tutti gli altri rifiuti) un tratto di strada di accesso alla città: quello che va dalle vicinanze di una nota azienda di piante e fiori sino alla strada statale agrigentina (SS n.122) all’altezza dell’ex chiesa della Grazia Luntana e i rifiuti depositati ai bordi della ss 122 d’accesso a Favara.
A distanza di circa 20 giorni dalla bonifica che fine ha fatto il lavoro e il sacrificio dei volontari?
La risposta alla domanda è del consigliere comunale Giuseppe Lentini.
“I sacchi contenenti i rifiuti raccolti sono ancora sul posto, quasi a vanificare il lavoro dei volontari. Palumbo, il rivoluzionario elettorale, non ha dato immediate disposizioni per ritirare i sacchi e i cani hanno completato l’opera aprendoli e spargendo il loro contenuto sull’asfalto. E allora ci sono due Favara, la prima fantasiosa raccontata da Palumbo e la seconda, quella raccontata dai fatti documentati dagli scatti fotografici e da ciò che i favaresi vedono e subiscono tutti i giorni. C’è la Favara che vuole scrivere la parola fine all’incivile abbandono dei rifiuti e c’è Palumbo che ha, da otto mesi, una telecamera di tecnologia avanzata che non viene messa in funzione. Quando lo farà, se lo farà, pretenderà una decina di medaglie per l’eroico risultato”.