E’ una cometa che, viaggiando nel sistema solare, ogni anno ci fa regalo di quelle che chiamiamo stelle cadenti o lacrime di San Lorenzo. Un vero e proprio spettacolo astrale!
Le stelle cadenti
Un fenomeno che accade ogni anno: nel periodo che va nel periodo dal 17 luglio al 24 agosto. In questo periodo, la terra, percorrendo la sua orbita intorno al sole, incontra i filamenti costituiti dai detriti lasciati da questa cometa che passa vicino al sole ogni 133 anni circa e lascia una scia luminosa e una coda di polveri destinate a restare per lunghissimo tempo in quella parte di spazio cui la terra una volta l’anno si avvicina.
I materiali di questa scia e di questa coda sono i detriti che diventano per noi stelle cadenti o lacrime di San Lorenzo.
La cometa Swift-Tuttle
La cometa in questione è invece chiamata scientificamente 109P/Swift -Tuttle.
Una cometa periodica scoperta nel 1862 dagli osservatori astronomici Swift e Tuttle, dai quali prende il nome.
L’ultimo suo passaggio vicino al Sole è avvenuto il giorno 11 dicembre 1992, mentre il prossimo avverrà tra circa 102 anni, presumibilmente il giorno 12 luglio 2126.
Appuntamento alle ore 03:00 del 12 agosto e del 13 agosto
Quest’anno la massima frequenza oraria delle meteore (così come causata dall’attraversamento della Terra quando attraversa il filamento di detriti della cometa 109P/Swift-Tuttle) è prevista alle ore 03:00 dei giorni 12 agosto e 13 agosto.
La notte di San Lorenzo è invece per tradizione quella del 10 di agosto, quando venne martirizzato (siamo nell’anno 258 d.C.) Lorenzo, arcidiacono di Papa Sisto, che era stato a sua volta martirizzato, 4 giorni prima, provocando le lacrime irrefrenabili dell’arcidiacono (oggi santo) che avrebbe voluto condividere la sorte del Papa nello stesso momento.
Un interessante articolo dello scienziato Mauro Masserotti
Chi volesse approfondire l’argomento anche dal punto di vista scientifico e comunque con periodare chiaro e fluido e con visione organica e compiuta su ogni versante culturale, può consultare questo interessante articolo di Mauro Messerotti, ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio Astronomico di Trieste, docente presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste e Responsabile del Gruppo di Radiofisica Solare e Meteorologia dello Spazio.
Cliccare qui per leggere l’articolo.