Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) -per mezzo del suo presidente prof. Romano Pesavento– denunzia la situazione di emergenza sociale che si è determinata per i docenti che non abbiano avuto un’assegnazione provvisoria vicino al luogo di residenza.
L’ insconsistente numero delle assegnazioni provvisorie
Allo stato, infatti, risultano numericamente insignificanti le assegnazioni provvisorie interprovinciali.
Così, un consistente numero di docenti (pur essendo in possesso dei requisiti della legge 104/92 e magari unici referenti /caregiver familiari)- non riesce ad ottenere il trasferimento provvisorio.
Di conseguenza, questi docenti debbono sostenere a proprie spese i numerosi viaggi per tutelare i propri genitori o parenti malati gravi, prospettandosi così un anno di angosce e di spese per docenti e familiari.
D’altronde, il costo dell’affitto è proibitivo in moltissime città del centro – nord, “fattore che alimenta” -secondo il NDDU– “una progressiva spirale di povertà per il personale docente” in genere e per quello del sud e della Sicilia in ispecie.
Le proposte avanzate al ministro Valditara
Di qui, le proposte del CNDDU avanzate al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nella prospettiva di alleviare il dramma di molti insegnanti.
La prima proposta è quella di incrementare il numero di posti a disposizione per i trasferimenti provvisori, ricorrendo a un ampliamento dell’organico di potenziamento delle scuole.
La seconda è quella di rimborsare i costi di viaggio per i caregiver in relazione ai giorni previsti dalla legge 104/92. (Il CNDDUricorda che “tali giorni concessi non sono giorni di ferie ma di assistenza al familiare, soprattutto in caso di patologie oncologiche o disabilità gravi. È disumano che non si consideri il disagio umano ed economico dei docenti che vorrebbero continuare a svolgere con serietà la propria professione senza però venire meno ai propri doveri morali nei confronti dei propri congiunti infermi e bisognosi”).
La campagna “Accogli un insegnante a casa”
Infine il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) rileva che, in tema di alloggi “impazziti”, si potrebbe ovviare all’inconveniente mediante una campagna “Accogli un insegnante a casa”. Tale campagna -secondo il presidente del CNDDU– “può agevolare l’ incrocio di due realtà sociali che potrebbero simbioticamente agevolarsi: anziani soli, provvisti di una casa, e docenti fuorisede in cerca di un domicilio i cui costi siano contenuti”.
“Lo Stato” -aggiunge il prof. Romano Pesavento presidente del CNDDU– “potrebbe favorire economicamente attraverso interventi specifici tali dinamiche”.