Raffaele Arnone
Dov’è finita l’acqua? Tanta si è dispersa nelle fatiscenti condotte dei vari ambiti provinciali, comunali, consorzi ed enti vari; altra -non precisabile come quantità- non è stata cercata con giudizio per dissetare la gente, per garantire l’igiene e la salute della popolazione, per dare lavoro.
Intanto, diciamo che l’acqua c’è ma, stranamente, non si è voluta vedere e cercare per utilizzarla.
Il mare Mediterraneo (mare nostrum) l’acqua ce la offre libera e abbondante, basta prenderla -nei punti giusti- con ” grossi boccali” (pompe), dissalarla ed infine distribuirla a tutti.
Purtroppo, tutto ciò da noi non avviene, mentre si fa in altri Paesi (Kuwait, Arabia Saudita, Qatar California, Florida…) che adottano metodi sempre più evoluti ed efficaci dando alla loro gente acqua, acqua, acqua….
Oggi, con il persistere della focosa estate, il problema si accentua drammaticamente fino a soffocare le fasce più deboli, a mettere a rischio animali e piante.
Si grida allo “stato di emergenza”quando sappiamo che il fenomeno della carenza idrica è sempre esistito.
La mancanza d’acqua spaventa tanto le istituzioni perché sono consapevoli che il problema- nella sua evoluzione naturale- assume aspetti sempre più tragici.
L’incontro del 14 Agosto 2024 tra il Prefetto, Protezione Civile e Sindaci dei Comuni della provincia di Agrigento rappresenta il richiamo ufficiale da parte della Prefettura sulle responsabilità di tutti gli Amministratori di agire rapidamente sulla crisi idrica, attuando le direttive e i mandati d’intervento a loro impartiti per lenire la sete del popolo Agrigentino.
Speriamo che l’invito ai Sindaci vada nella giusta direzione di conseguire segnali positivi di miglioramento.
La politica da tempo disattende i reali problemi e viene meno ad una visione di programmazione supportata da progetti organici per il territorio.
In coda alla presente allego alcuni stralci delle risultanze di “Studi e Indagini di ricerca di acque sotterranee per il potenziamento dell’acquedotto comunale di Favara” svolti oltre 30 anni fa dallo scrivente (geologo), ancora oggi, indifferentemente rimasti nella cornice dell’oblio di un Comune che affannosamente dice di cercare acqua per servire chi ha sete.