L’evento è organizzato dal Movimento Log.in e dal suo leader locale Francesco Sciortino. Si parlerà della mancanza d’acqua; si raccoglieranno le firme contro l’autonomia differenziata; si diffonderà materiale informativo sul referendum per il premierato.
La protesta
Il sit-in si terrà dunque in piazza Elena alle ore 19,00 in questo venerdì di agosto.
Gli organizzatori invitano “a portate un bidoncino di acqua, anche vuoto, amico di tanti licatesi in questa calda estate senza acqua, per ricordare all’amministrazione cosa abbiamo dovuto vivere negli ultimi 3 mesi”.
Nel comunicato diffuso dal movimento Log.in si legge: “scendiamo in piazza per protestare contro le varie scelte politiche del Governo, e delle amministrazioni regionali e locali che stanno mettendo in ginocchio il nostro paese”.
Il tema acqua
Nel comunicato si legge inoltre: “Avremo modo di parlare del tema acqua, di come la nostra città stia subendo il fallimento del sistema privato, con una gestione che ci ha privati di un servizio essenziale. Sappiamo quali possono essere le soluzioni, e le porteremo in piazza, sapendo che misure straordinarie come un dissalatore restano emergenziali e devono avere la garanzia di una gestione pubblica senza speculazione, ma soprattutto devono essere accompagnate da misure strutturali come gli investimenti nella rete idrica”.
L’autonomia differenziata
“Porteremo in piazza” -prosegue il comunicato del Movimento Log.in– “anche il tema dell’autonomia differenziata, permettendo di firmare per il referendum abrogativo dell’ennesima riforma di un Governo che vuole mettere in ginocchio il Sud e la nostra città a favore del Nord e della grande imprenditoria, e a questo proposito la complicità delle forze politiche che amministrano questo paese è vergognosa e irrispettosa del voto di chi ha scelto questa classe politica, che sta dimostrando di non rappresentare i suoi cittadini”.
Il referendum sul premierato
Diffonderemo -dice ancora il comunicato- del “materiale informativo sul prossimo referendum costituzionale che vorrebbe stravolgere le istituzioni di questo paese, riducendo la democrazia e centralizzando sul governo e sul Premier un enorme potere, per poter governare sempre più incontrasti e senza opposizioni”.