Il CNDDU (Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani) chiede lo slittamento dell’inizio dell’anno scolastico. Infatti, il caldo non da tregua: specialmente nelle regioni del sud e delle isole, dove i sistemi di areazione/climatizzazione nelle scuole sono pochi e, per lo più, collocati negli uffici amministrativi e dirigenziali.
il disagio dovuto alle elevate temperature.
D’altronde, nei vari regolamenti d’Istituto ci sono, quasi sempre, precise indicazioni sul dress code, per cui è vietato (o comunque sconsigliato) agli studenti e ai docenti di indossare indumenti poco consoni al contesto scolastico (per es.: abbigliamento molto succinto, pantaloncini corti, magliette scollate, etc.).
Inoltre, già durante gli esami di stato, le famiglie, gli studenti e i docenti hanno lamentato il disagio dovuto alle elevate temperature. Disagio appena lenito (ma comunque irrisolto) persino quando sono stati presi a prestito ventilatori dagli uffici amministrativi e dai laboratori, onde anelare ad un normale svolgimento delle attività.
Le proposte CNDDU
Il prof. Romano Pesavento, presidente del CNDDU, ritiene che “se negli uffici amministrativi e dirigenziali sono previsti sistemi di climatizzazione, come è giusto che sia, troviamo altrettanto opportuno che tali dotazioni siano presenti specialmente nelle aule con esposizioni dirette ai raggi solari. In alternativa basterebbe schermare le vetrate con materiale isolante in modo da abbassare la temperatura nelle classi”.
Indi, aggiunge: “Condividiamo quanto è stato sostenuto in materia di slittamento del calendario scolastico, ipotizzando la conclusione delle attività didattiche entro il 18 di giugno con inizio per l’anno successivo fissato il 26 settembre”.