“Erbacce, bottiglie di plastica sparse ovunque, cassonetti in disuso abbandonati, rubinetti che gocciolano, carcasse di colombe. Lo specchio del paese fuori e dentro il cimitero”.
Lo dice l’avvocato Leonardo Cusumano nella chat di SiciliaOnPress.
Dentro il cimitero la situazione è resa ancora più grave dal degrado all’interno delle cappelle gentilizie non completate da anni e oggi depositi di sterco e di rifiuti. E buste di rifiuti sono state abbandonate persino all’interno di un casotto nell’ingresso che da sulla via Ambrosini.
Lo stesso destino ha la città dal centro storico alle periferie.
Come se non bastasse da solo il sudiciume e i rischi alla salute pubblica collegati con esso, c’è anche il pericolo derivante dalla mancanza di una adeguata attenzione alla cosa pubblica.
In via Montecitorio le radici degli alberi hanno provocato il cedimento di alcune pietre e da anni l’unico rimedio sono le transenne.
In via De Gasperi c’è una sorta di giardino verticale che danneggia il muro di contenimento e mette in pericolo la parte superiore dove ci sono strade e abitazioni.
La vegetazione copre e rende inutilizzabili i marciapiedi.
E altra vegetazione cresce spontanea con prevalenza di fichi.
C’è poi l’assenza di controllo sul territorio, seppure l’amministrazione comunale sia in possesso di telecamere che non vengono utilizzate.
L’assessore Attardo, per buttare l’acqua sporca senza il bambino, è tutti i giorni sul campo, ma senza una macchina burocratica efficiente i suoi sforzi sono inutili.
Per fare un esempio, tutto ciò che abbiamo detto in una realtà normale, Favara non lo è, scatenerebbe gli accertamenti da parte dei vigili urbani. I vigili interesserebbero l’ufficio tecnico che, a sua volta, contesterebbe al gestore del servizio una serie infinita di attività non svolte a regola d’arte. A Favara non ci sono vigili urbani e cade tutto il castello.
Niente controlli, niente bollino rosso sui conferimenti perché poi non ci sarà nessuno a multare, nulla di nulla.
Il risultato: degrado cittadino, raccolta con abnormi quantità di rifiuto indifferenziato e costi elevati della Tari.