Aveva già presentato un atto ispettivo sulla grave crisi idrica in data 5 aprile ultimo scorso e aveva votato il documento approvato dal Consiglio Comunale nella seduta aperta sull’emergenza idrica del 27 giugno.
Adesso ha presentato una nuova interrogazione sui disservizi comunali a fronte della perdurante emergenza idrica.
Il consigliere Gianluca Cilia non si sta risparmiando affatto sulle problematiche conseguenti alla gravissima crisi idrica che sta colpendo la città di Canicattì in modo molto più pesante rispetto ai vicini Comuni di Naro, Campobello di Licata, Racalmuto o Castrofilippo.
Sul primo atto ispettivo presentato oltre 5 mesi fa, il consigliere Cilia si dice insoddisfatto dalla risposta scritta del Sindaco Vincenzo Corbo, pervenutagli il 10 maggio 2024 e recante soltanto informazioni e dati di carattere generale e riguardanti soltanto le misure preventivante dalla Regione per fronteggiare l’emergenza.
Con riferimento al documento approvato dal Consiglio Comunale, in seduta aperta, Gianluca Cilia lamenta che il Sindaco e la Giunta non avrebbero tenuto adempiuto agli impegni deliberati dal medesimo Consiglio a carico dell’Amministrazione Comunale.
Ed adesso pertanto arriva la nuova interrogazione con annessa richiesta di risposta scritta.
Il consigliere comunale, in pratica, vuole conoscere:
-“ le azioni adottate da parte dell’Amministrazione e o i provvedimenti che al riguardo si intendono adottare per scongiurare il perdurare del disservizio idrico”;
– “quanti e quali pozzi ad oggi sono stati attivati”;
– “se l’acqua dei pozzi attivati, prima di essere stata immessa nella condotta comunale e distribuita ai cittadini come potabile, abbia preventivamente ricevuto i relativi Nulla Osta da parte del SIAV (Servizio Igiene Ambiente Vita) e successivamente dal SIAN (Servizio Igiene Ambiente Nutrizione)”.
“In assenza dei su elencati pareri e risultati di dette analisi, l’acqua poteva e può continuare a distribuirsi come potabile?”- chiede il consigliere Gianluca Cilia.
Ed aggiunge di voler conoscere pure:
-“l’attività sin qui svolta dal COC (Centro Operativo Comunale);
– “se il Sindaco intende intervenire per evitare che l’acqua del territorio attraverso le autobotti convenzionate con AICA venga distribuita al di fuori dei confini territoriali;
– “se il Sindaco intende intervenire regolarizzare la materia del costo per autobotti e riportarlo al periodo pre-crisi, tenuto conto che al momento attuale l’acqua emunta dai pozzi viene ceduta senza alcun costo per gli autobottisti;
– “se si intende procedere, attraverso la Protezione Civile, al ripristino del potabilizzatore adiacente alla Chiesa Santo Spirito, per fare in modo di usufruire di tutti i pozzi di proprietà comunale a tutt’oggi disattivati;
– “infine quali provvedimenti intende assumere per venire incontro alle fasce più deboli della popolazione che di fatto non può consentirsi di pagare costi eccessivi per ricevere a casa l’acqua anche per soli usi civili”.
Nei prossimi giorni la risposta del sindaco Vincenzo Corbo.