Il dottore Pietro La Russa sindaco di Favara nel 1975 ordinò la trivellazione dei pozzi in contrada Piana Travera, con conseguente distribuzione di acqua a giorni alterni.
Pensate, acqua a giorni alterni a Favara nel 1975 quando nel 2024 è ancora un sogno.
Nel 1985 ci fu un’altra crisi idrica. L’onorevole Angelo La Russa fratello di Pietro pubblicò un opuscolo “Talatta, Talatta”.
La soluzione alle emergenze è nel mare.
Antonio Palumbo, dal canto suo, ha avuto la lungimiranza di scommettere sul tesoro idrico del passato favarese: i pozzi di Piana Traversa.
Pozzi già scavati e collegati con la rete idrica cittadina, unico adempimento la miscelazione per ridurre la durezza del prezioso liquido prelevato.
Un gran lavoro ha fatto Aica, il responsabile di zona Alessandro Salomone ed i tecnici dell’azienda.
I pozzi da due mesi garantiscono la minima fornitura all’utenza, quando gli invasi sono asciutti.
Una recente rottura alla condotta impedisce da alcuni giorni il loro utilizzo con il peggioramento della distribuzione idrica.
“Grazie alla riparazione della grossa perdita – a parlare è Antonio Palumbo – registratasi nei giorni scorsi sulla condotta che porta in città l’acqua proveniente dal nostro pozzo comunale di Piana Traversa potranno essere a breve ripristinati i turni idrici.”
“Questa è l’ennesima prova di quanto la soluzione da noi adottata fosse l’unica immediatamente praticabile: questo liquido sta rappresentando e rappresenterà probabilmente sempre più in futuro, la fonte di approvvigionamento principale della città, visto la sempre più evidente riduzione di acqua fornita da Siciliacque.”
“Nel frattempo il Comune ha chiesto il finanziamento di progetti per oltre 1 milione e 700mila euro per la realizzazione di nuovi pozzi e la riattivazione di esistenti che sono stati rinvenuti grazie alle nostre attività di controllo e ricerca.”
“Questo, unito a iniziative come provvedere a far alimentare la casa circondariale “Di Lorenzo” dalle risorse idriche provenienti da Agrigento, potrebbe consentire a Favara di essere pronta a una crisi anche peggiore di quella che abbiamo fin qui affrontato, se non interverrà la pioggia a ripristinare i livelli degli invasi”.