Vediamo di capire, in concreto, se davvero le liste d’attesa nel sistema sanitario del nostro territorio possono essere eliminate o, quanto meno, abbattute: sia quelle delle prestazioni specialistiche ambulatoriali sia quelle delle prestazioni chirurgiche ospedaliere.
Il piano di recupero dei ritardi
Il piano operativo aziendale per il recupero delle liste d’attesa 2024/25 era stato adottato a fine luglio, ma è stato aggiornato nei giorni scorsi per adeguarlo alla nota assessoriale che ne chiedeva una migliore puntualità nella prospettiva di eliminare le lunghe attese.
Cosa risulta da revisione ed adeguamento del piano attuativo aziendale per il recupero delle liste di attesa?
Risulta intanto che alla data del 19 settembre ultimo scorso, c’è una lista d’attesa di ben 3.157 prestazioni mediche specialistiche ambulatoriali, riferite all’anno in corso.
Ma nulla di scoraggiante se consideriamo che al 31 agosto di quest’anno è stata azzerata la lista d’attesa delle prestazioni ambulatoriali riferite all’anno 2023, sebbene-alla data del 1 maggio 2024- risultassero ben 4.782, scendendo a 2.078 alla data del 24 luglio 2024.
Segno che, quando si vuole, tutto si può?
Sembra proprio di sì, anche con riferimento alle prestazioni chirurgiche da effettuare mediante ricovero ospedaliero.
Attesa per interventi chirurgici ospedalieri
Alla data del 16 settembre 2024 sembra che le prestazioni chirurgiche in regime di ricovero ospedaliero che giacevano nelle liste d’attesa 2023 siano pressoché azzerate, se si eccettua il residuo di sole 157 prestazioni nell’ospedale di Agrigento e di appena 2 nel nosocomio di Sciacca (nessuna invece nei presidi ospedalieri di Canicattì e Licata).
Ma per il 2024 non è così, purtroppo e almeno allo stato.
Ecco, qual è la situazione delle liste d’attesa relative all’anno in corso per le prestazioni chirurgiche in regime di ricovero ospedaliero:
Quali rimedi?
Il primo rimedio è quello di ricorrere alle prestazioni aggiuntive (alias: lavoro supplementare o straordinario) per i medici, per i professionisti sanitari (infermieri, tecnici sanitari, etc…) e per il personale di comparto addetto allo scopo.
Tra l’altro, in un precedente articolo del nostro giornale (cliccare qui per leggerlo) avevamo parlato del fatto che le prestazioni aggiuntive sono incentivate dalla consistente riduzione d’imposta sui relativi emolumenti retributivi.
Grazie a questa misura, peraltro, si potranno coprire i buchi d’organico; si potrà aumentare l’uso delle grandi apparecchiature diagnostiche (TAC, PET, RM…) sfruttandole anche sino all’80% delle loro potenzialità; si potrà garantire l’apertura delle strutture specialistiche ambulatoriali anche nelle ore serali e durante i fine settimana.
Poi, c’è il rimedio dell’ottimizzazione dei percorsi dedicati alle utenze fragili e, prime fra tutte, quelle dei malati oncologici e di quelli con patologie evolutive, facendo in modo che non si creino liste d’attesa per queste tipologie di utenti.
Infine -dice testualmente il piano attuativo aziendale per il recupero delle liste di attesa- prima revisione- è previsto l’”impiego sistematico del recall “.
Sinceramente, questa misura non viene approfondita, ma semplicemente cennata. Pertanto, non sappiamo dire se è riferito alla prenotazione telefonica quando di trova il numero occupato, oppure al richiamo (verbale o scritto) dei “colpevoli” delle attese in lista, oppure alla rimozione dal posto dei “colpevoli”.
Di certo, c’è che l’abbattimento delle liste d’attesa costituisce un obiettivo prioritario che deve conseguire la governance strategica.
Obiettivo smaltimento liste d’attesa
La governance strategica dell’ASP è costituita dal direttore generale Giuseppe Capodieci, dal direttore sanitario Raffaele Elia e dal direttore amministrativo Alessandro Pucci ed è stata investita, in sede contrattuale, di eliminare o comunque abbattere le liste d’attesa, individuando in ciò l’obiettivo principe.
Un obiettivo che, ove non realizzato, potrebbe portare -come ripetono il presidente Renato Schifani e l’assessore regionale alla salute Giovanna Volo– alla decadenza dei direttori generali, sanitari e amministrativi di ciascuna ASP, azienda od ente del Servizio Sanitario Regionale.
Nell’ASP di Agrigento c’è comunque tanta buona volontà -almeno a quel che sembra.
Eppure, c’è un consistente neo nell’operatività concreta del Piano da poco approvato.
In esso infatti c’è scritto espressamente e testualmente che “a datare dal corrente mese di settembre, si è proceduto ad esigere dai reparti chirurgici la programmazione delle sedute operatorie sino al 31/12/2024, sino ad esaurimento degli interventi chirurgici che gravavano sulla lista d’attesa”.
E subito dopo c’è pure scritto -sempre espressamente e testualmente: “Conseguentemente si è provveduto alla creazione di una pagina web presente sul sito aziendale contente la programmazione delle sedute operatorie, accessibile e consultabile dagli utenti tramite apposito link presente in home page”.
Peccato che quel link nella home page del web-site aziendale non ci sia ancora.
Anzi, a ben guardare, per quanto riguarda le liste d’attesa, l’apposito link (denominato per l’appunto “Liste d’attesa”) conduce ad una pagina web che riporta ad atti risalenti all’anno 2022 e precedenti (cliccare qui per verificare) e che, quando si clicca su “Abbattimento Liste d’Attesa Chirurgiche”, non appare altro che “impossibile raggiungere il sito” (provare qui per verificare).
Confidiamo comunque che tutto si aggiusti al più presto anche su questo versante.