Nelle more del giudizio d’appello d’appello, la cui prima udienza si svolgerà il 24 novembre prossimo, l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello non dovrà pagare oltre 900mila euro che è l’importo cui era stata condannata dal Tribunale di Palermo.
Inoltre, il fumus boni iuris a motivazione della sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado fa ben sperare per il giudizio di merito.
D’altronde, c’è già stato un processo penale che ha accertato la conformità alle leges artis dell’operato del personale medico-sanitario coinvolto.
Ma ecco il caso e l’iter giudiziario sin qui percorso.
Nel maggio 2024, l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello di Palermo è stata condannata dal Tribunale di Palermo a risarcire in favore degli eredi del Signor N. la somma di oltre un milione di Euro in quanto ritenuta responsabile di aver cagionato la morte del Signor N.
L’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello (il cui personale-medico sanitario, in sede penale, in relazione alla morte del Signor N., è stato assolto) con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, ha proposto appello avverso la sentenza di che trattasi avanti la Corte di Appello di Palermo, la cui prima udienza è programmata per giorno 22 novembre 2024.
Nelle more, l’Avv. Girolamo Rubino, difensore dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello di Palermo, ha richiesto la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza impugnata, deducendo, in punto di fumus boni iuris, l’erroneità della motivazione della predetta sentenza in quanto il decesso del Signor N. non è imputabile al nosocomio il cui personale medico-sanitario ha agito in conformità alle leges artis (così’ come peraltro è stato accertato in sede penale) nonché la sussistenza del periculum in mora, derivante dalla cospicua entità delle somme oggetto di condanna e dalla difficoltà di recuperarle nel caso di riforma della sentenza di primo grado.
Con ordinanza del 30 settembre 2024, la Corte di Appello di Palermo, in parziale accoglimento alla richiesta di sospensione della sentenza di che trattasi avanzata dall’Avv. Girolamo Rubino, ritenendo che il pregiudizio che potrebbe subire il nosocomio, per effetto dell’esecuzione della sentenza impugnata, sia grave e irreparabile, anche in ragione della possibilità di insolvenza della controparte, ha disposto la sospensione dell’esecuzione della sentenza impugnata per un valore di oltre 900.000,00 Euro nonché la sospensione del capo della sentenza di condanna alle spese di lite per oltre 27.000 Euro.