«L’offerta dell’olio per alimentare la lampada sulla tomba di san Francesco è un rito che la Sicilia rinnova dopo 21 anni e che ci unisce profondamente alla figura del patrono d’Italia. Questo gesto simbolico non è solo un atto di devozione, ma anche un impegno concreto verso i valori che il santo ha incarnato: povertà, pace, amore per il prossimo e per il creato. La Sicilia, terra di incontro tra culture e religioni, si rispecchia in questi valori».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel suo intervento dal Loggiato del Sacro Convento ad Assisi, in occasione della festa per il patrono d’Italia che quest’anno vede la Sicilia quale regione protagonista di questo momento così intenso e carico di significato. Davanti ai duecento sindaci e ai cinquemila pellegrini provenienti dall’Isola, ma anche dall’Umbria e da tutte le altre regioni italiane, Schifani ha ricordato, tra l’altro, di avere già partecipato alla cerimonia del 2003 da capogruppo parlamentare del Senato.
«In questo contesto – ha proseguito – non posso non ricordare Biagio Conte, che ha incarnato pienamente lo spirito francescano. Fratel Biagio, con la sua instancabile dedizione ai poveri e agli emarginati, è stato un testimone vivente dei valori di carità e servizio di san Francesco. Dopo il suo pellegrinaggio a piedi verso Assisi nel 1991, comprese la sua vocazione francescana e iniziò la sua missione di soccorso verso gli ultimi».
Schifani ha incontrato Biagio Conte diverse volte durante la sua vita. «L’ultima occasione, – ha detto – poche ore prima della sua morte, rimarrà sempre impressa nella mia memoria, al suo capezzale, mi disse: “Mi raccomando, presidente, non ti dimenticare degli ultimi”. Ogni incontro con lui era fonte di arricchimento umano, un’occasione per riflettere su quanto profondamente vivesse i valori francescani. La Missione di Speranza e Carità, da lui fondata a Palermo, è il simbolo concreto di come il messaggio di san Francesco si traduce in azioni quotidiane di solidarietà e di cura verso chi soffre».
«Nel consegnare oggi l’olio – ha detto ancora il presidente della Regione – non posso fare a meno di pensare all’attualità del messaggio francescano. San Francesco ci ha insegnato a riconoscere la bellezza in ogni creatura e a vivere in armonia con il creato. Anche la nostra Sicilia, terra di accoglienza e incontro, è chiamata a portare avanti questo messaggio di fratellanza e cura per il prossimo. L’olio che offriamo è frutto della nostra terra generosa, simbolo di pace, solidarietà e giustizia sociale. Come la lampada che arde sulla tomba di San Francesco, dobbiamo fare in modo che la luce della fraternità continui a illuminare le nostre azioni».
«Il messaggio di San Francesco e l’esempio di Biagio Conte – ha concluso – ci ricordano che la vera ricchezza sta nell’amore, nel perdono e nell’accoglienza. Con questo spirito, il mio governo è impegnato a proteggere le fasce più deboli e sostenere i più fragili. Che la luce di pace e solidarietà continui a illuminare il nostro cammino, ispirati da san Francesco e Biagio Conte».
L’intervento del presidente Schifani, trasmesso in diretta su RaiUno, assieme a quelli di altre autorità civili e religiose, ha chiuso le celebrazioni della mattinata cominciata con un incontro tra le autorità al Palazzo municipale di Assisi, poi un corteo civile fino alla Basilica di san Francesco, chiesa superiore, preceduto da circa mille studenti delle scuole di Assisi, dove ha sfilato il gruppo folcloristico Val d’Akragas, iscritto nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia, per promuovere Agrigento capitale italiana della cultura 2025.
Nella Basilica il presidente della Conferenza episcopale siciliana, monsignor Antonino Raspanti, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, alla presenza di tutte le autorità e dei pellegrini, e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia.
La Presidenza della Regione Siciliana ha finanziato il restauro del dipinto a olio su tela, con cornice lignea policroma, raffigurante “L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura”, del XVIII secolo, custodita nella Basilica di san Francesco.