La polemica era divampata poco prima di ferragosto, mentre Agrigento soffriva la sete sino all’esasperazione e le autobotti dell’AICA non riuscivano a soddisfare il fabbisogno, sollevando l’indignazione popolare per i diritti negati specialmente ai disabili e agli anziani soli.
In pratica, nei giorni precedenti il ferragosto, un’autobotte dell’AICA aveva rifornito, al porticciolo turistico di San Leone, un pontile appartenente all’associazione nautica Mare Nostrum, la quale offre, ai diportisti che vi ormeggiano le barche, i servizi di assistenza, pulizia, box doccia, lavanderia, etc…
Ovviamente, la circostanza ha fatto andare su tutte le ire gli agrigentini che invece faticavano (e faticano tuttora) persino a lavarsi decorosamente. Ire che sono poi esplose quando sui social è circolata la voce secondo la quale uno dei responsabili dell’associazione nautica servita dall’autobotte fosse lo stesso presidente dell’AICA, l’azienda che consorzia i Comuni dell’agrigentino per la gestione e la distribuzione dell’acqua potabile.