Per il solo mese di settembre scorso il Comune ha pagato € 147.779,73 per il conferimento del rifiuto indifferenziato. Un disastro.
“Anche settembre 2024 conferma il trend di peggioramento della raccolta di indifferenziato nel Comune di Favara.”
“Se nel settembre 2023 si era toccata quota 539 tonnellate, nello stesso mese del 2024 si è arrivati a 608,43 tonnellate, per un importo di € 147.779,73.”
“Ciò che è assai grave è l’assoluto silenzio di amministrazione e consiglieri comunali, pro e contro, sulla percentuale di raccolta differenziata 2023, dati pubblicati sul sito della regione sicilia, cresciuta di appena l’1% rispetto al 2022 e ben al di sotto della quota che ci permetterebbe di ricevere cospicui importi. Ognuno si tiene stretto la sedia a scapito dei favaresi.”
È ciò che si legge in un messaggio dell’avvocato Leonardo Cusumano lasciato nella chat di SiciliaOnPress.
L’avvocato Cusumano cita le cifre ufficiali del disastro, chè di questo si tratta, a danno dei contribuenti e dell’ambiente.
Palumbo da consigliare comunale sosteneva la necessità di ridurre il costo della Tari che si raggiunge soprattutto migliorando la differenziata.
Cosa accade adesso rispetto ai precedenti suoi proclami lo dicono le cifre e ciò che si vede in giro per la città. Ed è perfettamente incommentabile.
Paradossale è che, per il disciplinare d’appalto, responsabile del mancato raggiungimento del 65% di differenziata, soglia per accedere ai benefici economici previsti dalla legge, è il gestore del servizio ecologico al quale non sembra siano state applicate le penali scritte e, a questo punto ripetiamo, non applicate del contratto d’appalto.
Non solo. Non si applica il contratto e tardano tutte le azioni di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti da parte del Comune che, intanto, ha le fototrappole chiuse nell’armadio.
Non si fa nulla, esclusa l’attività dei Carabinieri della locale Tenenza, gli unici a cercare di rendere normale Favara.