Dopo aver visto tre diverse criticità sulla rete fognaria di Favara, mi sono chiesto e chiedo agli attori del servizio idrico integrato: dove vanno a finire i liquami della città?
Comincio dalla strada Esa Chimento dove la rottura della condotta fognaria ha causato lo smottamento di un tratto dell’importante arteria di collegamento.
I lavori di riparazione sono iniziati con lo scavo nel punto interessato, i sopralluoghi di Aica e del Comune, quest’ultimo ha emanato un’ordinanza di chiusura della strada per consentire i lavori in sicurezza.
Ed ecco cosa dice, a tal proposito, Palumbo sui social:
E’ di tre giorni fa la sua dichiarazione che si concludeva: “i lavori partiranno domani mattina”.
Realmente i lavori sono iniziati l’indomani, salvo poi a fermarsi il giorno dopo e non solo… lo scavo è stato ricoperto e la strada riaperta seppure con l’ordinanza di chiusura, ancora attiva ed efficace. Palumbo dice anche che è necessario tutelare le attività commerciali della zona ed è giusto e sacrosanto. Ciò che non si comprende è la confusione nelle decisioni prese. Come se Favara fosse una città di nessuno.
I lavori è bene precisare sono realizzati da Aica e non dal Comune di Favara.
E senza volere entrare nel merito delle ragioni della marcia indietro sui lavori di riparazione della condotta: apri e chiudi la strada, scavi e ricopri, sorge spontanea la domanda: i liquami con la condotta, che a questo punto non sarebbe riparata dove vanno a finire?
Aica risponderà sicuramente e la sua risposta, lo spero, darà ai cittadini la serenità di sapere che tutto è stato fatto a regola d’arte.
Aica rispondendo su Esa Chimento potrebbe anche rispondere sullo sversamento di liquami in contrada Cicchiddru, in fondo alla Via Salinari.
E anche su Vicolo della Muse:
Faccio parlare le immagini che meglio delle parole descrivono una situazione di assoluta minaccia alla salute pubblica. E perdonatemi se scrivendo mi scappano domande a raffica: tutto ciò è accettabile? In una città normale possono trovare spazio questi gravi fatti? L’Asp, Arpa e Palumbo, che da sindaco è la massima autorità sanitaria, possono accettare l’attuale stato delle cose? Perché Aica non ha informato i favaresi sulle criticità della loro città e in particolare su Esa Chimento sulle repentine chiusure e aperture della strada e dello scavo e della copertura dello stesso?
Mi faccio le domande dei cittadini di Favara, che desiderano una città normale e che vogliono conoscere i fatti loro.