Con la delibera di giunta n. 16 del 6 febbraio scorso l’Amministrazione comunaledi Favara ha provveduto a intestare una quarantina di vie a cantanti, scultori, pittori e a tante altre persone di fama nazionale ed internazionale, per carità, rispettabilissime persone, c’è anche qualche “locale” come un prete e un deputato della “balena bianca”, ma non ai suoi figli migliori, partigiani e antifascisti.
Non a favaresi che hanno combattutto per un’Italia libera e repubblicana, che hanno messo in pericolo la vita ed hanno accettato di essere sottoposti ad inauditi sacrifici per lottare il fascismo, per avera quella libertà della quale oggi godiamo. Strappati dalle loro case accompagnati dalle grida di disperazione dei loro cari; destinati al confino, alle prigioni; o in montagna a combattere per liberare il Paese dai nazisti.
Chi prima di loro merita la memoria dei concittadini?
L’ANPI, a tal proposito, con l’allora presidente in compianto prof. Gaetano Cusumano, ne aveva fatto formale richiesta.
La prima cittadina ci fa sapere che, come riportato in deliera, “l’amministrazione comunale ha tenuto conto della proposta della commissione consiliare toponomastica”.
Nel rispetto della memoria, a frittata fatta, dovrebbe l’amministrazione comunale ritirare e revocare la delibera. Sarebbe un atto di grande generosità da parte della sindaca sicuramente apprezzato dalla collettività.
La delibera ha sollevato l’alzata di scudi e altre ne seguiranno man mano che la notizia, nei suoi particolari, si diffonderà perché gli eroi arrivano prima, poi gli altri.
Non credo che si voglia fare un inutile braccio di ferro, perché è assolutamente incontestabile che ad avere la precedenza sono, ci onoriamo di citarli ad uno ad uno i PARTIGIANI e PATRIOTI: Giovanni Gallo, Giuseppe Angelo Lombardo, Gaetano Moscato, Calogero Criminisi, Giuseppe Criscenzo, Antonio Liotta, Gaetano Montalbano, Salvatore Puccio, Antonio Zambito, Pietro Presti, Antonio Bontà, Gerlando Cibardo Bisaccia,Filippo Cusumano, Antonio Lombardo, Carmelo Milioti, Vincenzo Diana, Baldassare Capodici.
ANTIFSCISTI e CONFINATI POLITICI:
Angelo Dulcetta, Calogero Milioti, Giuseppe Lombardo, Gaetano Tuzzolino, Giuseppe Vullo, Leonardo Golia, Calogero Diana, Giovanni Urso, Lorenzo Bombello, Gaetano Bosco, Alfonso Millefiori.