Il prossimo sindaco di Favara, che potrebbe essere la stessa Anna Alba se si ricandiderà e sarà rieletta, si troverà sul groppone decine di milioni di euro di debiti. Oltre ai milioni del dissesto finanziario decretato dalla stessa Anna Alba, in quanto ancora non pagato nonostante siano già passati tre anni dall’insediamento della Commissione straordinaria di liquidazione (D.P.R. del 3 febbraio 2017), si dovranno aggiungere anche i debiti che l’attuale amministrazione comunale sta producendo derivanti principalmente dal mancato incasso delle tasse ed imposte comunali, su tutte la TARI.
Infatti, mensilmente il Comune paga le Ditte incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, (correggiamo in dovrebbe pagare visto la proclamazione dello sciopero da parte dei netturbini che non ricevono lo stipendio) ma non incassa un centesimo. Sulla TARI, infatti, si registra un’evasione sulla riscossione che sembra superi il 50%. Non sono certo bruscolini, stiamo parlando, per difetto, di oltre 14 milioni di euro negli ultimi 4 anni. Scopertura che viene incrementata, per esempio, dai tanti contenziosi aperti da privati che chiedono, e molto spesso ottengono, pagamenti per centinaia di migliaia di euro. Che il futuro prossimo non è roseo, anzi è tutto in salita, e per dirlo alla Fornero “lacrime e sangue”, lo si evince sia dalle prescrizioni al Bilancio stabilmente riequilibrato, che dalla relazione sullo stato dell’arte del dissesto al 31 dicembre 2019, della Commissione straordinaria di liquidazione.
Le istanze di ammissione alla massa passava, 550, (ovvero i crediti vantati, cioè i debiti del Comune che hanno generato il dissesto) ammontano a €. 37.892.817,02. Dopo il vaglio delle richieste la Commissione NON ha riconosciuto e quindi ammesso diverse istanze per un totale di €.11.564.791,03, inoltre sono state accantonate e saranno rivalutate altre istanze per €. 733.022,67. Per cui la massa passiva effettiva, ovvero i debiti certi sono stati quantificati in €. 25.595.003,32. Ebbene alla data del 31 dicembre sono stati liquidati soltanto €.286.906,61 somma relativa a posizioni debitorie inerenti istanze di lavoratori dipendenti. Debiti che sono stati pagati nella misura del 100%. Per capire meglio ricordiamo che il credito vantato da ditte o imprese sarà pagato, pare, al 50% del valore, mentre questi crediti riferiti a lavorati dipendenti, in quanto trattasi di crediti assistiti da privilegio, sono stati pagati nella loro totalità. In ragione di questo meccanismo la massa passiva di €.25.595.033,32 comporta un fabbisogno reale di liquidità parti a circa 13,5 milioni di euro. Ma il Comune non incassa e le somme trasferite alla Commissione sono state soltanto quelle pagate per i debiti con i dipendenti.
La Commissione, infatti, scrive nella sua relazione inviata al Ministero dell’Economia e Finanze, alla Corte dei Conti ed alla Procura della stessa: “stante l’assenza di ulteriori somme disponibili, questa Commissione non è in condizione di proseguire nella sua attività di riconoscimento e di liquidazione delle pretese debitorie”. Proprio in relazione alla scarsissima capacità di riscossione dell’Ente la Commissione ha evidenziato “la necessità di dare attuazione con sollecitudine agli impegni di finanziamento della massa passiva assunti dall’Amministrazione comunale con l’adesione alla procedura semplificata”.
Infine, come abbiamo già scritto, la Giunta prima ed il Consiglio comunale dovranno entro 30 giorni approvare l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato dal Ministero, cosa sicuramente fattibile. Il problema sta nel redigere ed approvare tutti gli altri bilanci dal 2017 al 2020 entro 120 giorni dalla data di notifica del decreto ovvero dal 12 febbraio 2020, seguiremo l’evolversi.