Prima degli anni sessanta all’interno del paese erano non poche le stalle che ospitavano animali da soma e anche capre e mucche. Quasi tutte le famiglie avevano le galline, a gaggia cu i gaddrini posta davanti alle abitazioni.
C’era il problema del letame che i cittadini, pulite le stalle e i gaggi abbandonavano sulle strade. L’igiene pubblica inaccettabile, così come oggi per altri versi, e la “fortuna” era in agguato, facilissimo calpestarla.
Nel 1967, il sindaco Filippo Lentini emanò un’ordinanza che vietò il “libero” abbandono del letame che venne accumulato nella discarica comunale e venduto come fertilizzante dall’amministrazione.
Il professore Biagio Lentini, all’epoca dei fatti assessore all’igiene, ci racconta i fatti e ricorda anche che l’ordinanza fu pubblicizzata, mancavano i social, con lo strillone, Pauliddru buonanima, che suonando il suo tamburo girava tutto il paese “Sintiti, sintiti”.
I Vigili urbani, al tempo comandati dal signor Giglia, anche lui passato a miglior vita, fecero rispettare l’ordinanza, che prevedeva multe salatissime.
Filippo Lentini sindaco, e Biagio Lentini assessore difesero la città e assicurarono il progresso, ovviamente stiamo parlando di uomini cresciuti nei partiti politici e nella loro ideologia che aveva come cardine il bene del popolo. I proclami avevano un seguito e i cittadini si vantavano di essere favaresi.
Oggi, purtroppo, abbiamo ben poco da vantarci. La classe politica, che ha proclamato la rivoluzione, il cambiamento, condannando tutto del passato, non è stata capace nemmeno di alimentare il turismo nel centro storico, recentemente generato dalla Farm e da coraggiosi giovani investitori.
Filippo Lentini eliminò il fenomeno del letame per strada, oggi sostituito dai cumuli di rifiuti, adesso spetta all’attuale amministrazione risolvere la problematica aiutata dai social, dalle video sorveglianze, dalle foto trappole, quando basterebbe semplicemente fare pagare tutti per pagare meno in una città pulita.