L’erogazione dell’acqua nelle case dei favaresi è ogni otto giorni con punte di dieci giorni, un fatto intollerabile nella normalità, figurarsi in momento come l’attuale di emergenza sanitaria.
Favara sta mostrando tutta la sua vulnerabilità, mostra il suo essere alla deriva con turnazioni idriche paradossali e inverosimili ordinanze del sindaco di tenersi a casa i rifiuti organici “fino a data da destinarsi”.
Si resta a casa per difendersi dal coronavirus senza acqua e con i rifiuti organici. Questa oggi è l’incredibile situazione.
Girgenti acque puntava a ridurre i turni da sei a tre giorni, il guasto al Voltano ha fatto saltare la programmazione con erogazioni che raggiungono gli otto giorni, questo ci dice l’azienda che gestisce il servizio idrico. Ci dice inoltre che riparato il guasto, nel giro di due settimane, i turni si restringeranno a tre giorni.
Dieci, otto, tre, sono numeri che solo gli agrigentini e, in particolare, i favaresi possono comprendere, rassegnati come sono all’acqua che arriva quando arriva.
Badate bene che l’acqua non manca, è un guasto del Voltano, l’ennesimo, il responsabile dell’allungamento delle turnazioni.
Sono sempre i guasti la causa, ma alla città alimentata dal Voltano può arrivare l’acqua anche attraverso il sistema del Fanaco e la condotta di Passofunnutu o anche attraverso il sistema dissalata di Gela con il coinvolgimento di Siciliacque. Quando si rompe da una parte si attiva l’altra. La condizione essenziale è che tutti i sistemi devono essere efficienti. Viceversa, il tempo lungo necessario per renderli efficienti per il cambio di sistema di alimentazione verso Favara non giustificherebbe la stessa operazione. L’efficienza, come sempre, è affidata alle risorse finanziarie e di personale.
Per questo è intollerabile il babbiu dei sindaci dell’Ati idrico di Agrigento che pure se la prendono a male quando la stampa grida che il re è nudo.
Da decenni non si fanno investimenti sul sistema idrico della provincia, un servizio assolutamente essenziale e poi si parla di sviluppo economico del territorio.