Il Tribunale di Termini Imerese, ha dichiarato illegittimo il licenziamento di 15 dipendenti del Cefop che, in amministrazione controllata, ha operato a seguito della crisi che ha investito l' ente di formazione professionale, lasciando senza lavoro 320 dipendenti.
Il Governo Crocetta ha sempre dichiarato di non riconoscere la legittimità di quei licenziamenti, senza comunque adoperarsi per il loro effettivo rientro al lavoro. Ora il tribunale stabilisce che l'ente formativo ha agito nei contronti dei ricorrenti, in modo arbitrario e illegittimo.
Si somma cioè, al giudizio "politico" la sanzione giudiziaria per il comportamento dei commissari del Cefop, arbitraria e illegittima.
La questione pone alcune domande a cui andrebbe data una risposta: Con quali fondi saranno risarciti i lavoratori dal momento che l' ente non ha per sua stessa ammissione risorse proprie, se non con, eventualmente, con economie di risorse comunque pubbliche?
E se cosi fosse, è corretto che sia il contribuente a pagare gli "errori" di un managment che ci mette niente di suo?
Era possibile contrastare tale gestione dei processi di mobiltà"discrezionali" prima che producessero tali effetti devastanti per i lavoratori coinvolti?
Sarà possibile impedirne le repliche di altri enti in incipiente stato di crisi?
Questo allarme, chiama in causa l' Assessore Scilabra, ma anche il Sindacato che, sull' applicazione delle procedure, avrebbe dovuto trovare il modo di verificarne l'applicazione e ora, possiamo dirlo, denunciarne la arbitraria applicazione, senza aspettare la sentenza del giudice del lavoro.
Perchè questo è il suo mestiere, pochi o molti che siano, le vittime dell'arbitrio essi lo sono in viirtù di un accordo con le OO.SS. e quindi riguarda anche loro. Il loro mestiere, la vera mission che l' ordinamento democratico affida alla tutela collettiva degli interessi dei lavoratori. Poco importa, se iscritti o non iscritti al sindacato firmatario del CCNL, perchè tali accordi hanno efficacia verso tutti.
L' auspicio e che tale funzione, adesso, possa recuperare il suo effettivo esercizio senza aspettare nuove pronunce della magistratura.