A Favara ci sono state due coppie che hanno deciso di non consentire al Covid-19 di impedire il loro matrimonio.
Il matrimonio ai tempi del coronavirus.Tra i progetti che hanno subito uno scossone a causa del Covid-19 vi sono anche quelli matrimoniali.
Il Covid- 19 ha stravolto la vita di ciascuno di noi costringendoci a modificare abitudini, ritmi ed, in alcuni casi, anche la data delle nozze accarezzata e programmata da tanto tempo.
Sono molte le coppie che, dopo aver finalmente stabilito la data per coronare il proprio progetto d’amore e dopo aver profuso le proprie energie per dare concretezza a tutti quei dettagli pensati e ripensati nel tempo, ad un passo dal tagliare la meta hanno visto dissolversi, come fosse un miraggio, il loro sogno.
Già da tempo, come si usa soprattutto in Sicilia, i fidanzati avevano provveduto: a prenotare la chiesa, gli addobbi floreali, il fotografo, il locale, il cantante; a stilare la lista degli invitati, a scegliere il vestito: vero e proprio evento nell’evento soprattutto per la sposa. Già da alcuni mesi, con grande probabilità, avevano cominciato ad avvertire una certa ansia per il timore di aver dimenticato qualcuno o qualcosa, per tema che qualcosa potesse andare storto, che ci potesse essere un intoppo, che un ostacolo si potesse frapporre alla realizzazione del sogno accarezzato da così tanto tempo. Molte coppie, purtroppo, hanno visto questa paura prendere la forma di una corona: un virus regale che ha costretto tutti, non solo ” i promessi sposi”, a prostrarci ai suoi piedi ed a scompaginare le carte nella nostra vita. Le coppie si sono ritrovate a risolvere il dilemma: rinviare o mantenere la data già fissata? Parecchie sono quelle che non hanno voluto rinunciare a realizzare il proprio sogno così come lo avevano immaginato e progettato e che, di conseguenza, hanno deciso di rinviare la data di qualche mese o, per non correre rischi, addirittura di un anno. Altre, al contrario, non hanno permesso al virus di ostacolare la realizzazione del sogno di unirsi in matrimonio e costituire una nuova famiglia ed hanno deciso di sacrificare parte del loro progetto (viaggio di nozze compreso) per concentrarsi sull’essenziale, sul Sacramento, sul patto col quale i nubendi stabiliscono tra loro la continuità di tutta una vita ricevendone la benedizione della Chiesa.
Il Sommo Pontefice, qualche tempo fa, ha sottolineato la bellezza del legame nuziale avvertendo che “il matrimonio cristiano non è una semplice cerimonia che si fa in Chiesa, ma è un Sacramento che avviene nella Chiesa e che anche fa la Chiesa dando inizio ad una nuova comunità familiare” .
“Il sacramento del matrimonio” , ha affermato il Papa, “è un grande Atto di fede e di amore, testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre se stessi. La vocazione Cristiana ad amare senza riserve e senza misure è quanto, con la grazia di Cristo, sta alla base del libero consenso che costituisce il matrimonio.”
Anche a Favara ci sono state due coppie che hanno deciso di non consentire al Covid-19 di impedire loro di formare una famiglia benedetta dal Signore: Gaspare e Giovanna ed, inoltre, Giuseppe e Giusy si sono uniti in matrimonio rispettivamente il 15 ed il 18 aprile in Chiesa Madre. A celebrare le due unioni, il nostro stimatissimo arciprete Don Giuseppe D’Oriente che, raggiunto telefonicamente onde avere dei chiarimenti, ha quasi ricalcato le parole del Sommo Pontefice dichiarando apertamenre la propria intima gioia per questa scelta dei quattro sposi che ha messo in risalto la centralità del matrimonio quale “Sacramento”. Nel rispetto delle vigenti disposizioni relative al contenimento del contagio, si è trattato di cerimonie intimissime che hanno visto la presenza degli sposi e dei testimoni. Questi ultimi hanno anche provveduto a scattare delle foto ricordo. Nessuno delle due coppie ha chiesto che la cerimonia potesse essere trasmessa in streaming per permettere la partecipazione da remoto a familiari o amici ma, ha assicurato Don Giuseppe D’Oriente, sarebbe stato loro consentito. Infatti in passato, in tempi normali, ha consentito l’uso di tale tecnologia onde permettere la partecipazione a familiari impossibilitati a presenziare.
Non ho resistito alla tentazione di chiedere al nostro amato e sempre disponibile Arciprete come aveva pensato di regolarsi circa la formula: “gli sposi possono baciarsi”. La sua risposta divertita è stata la seguente: ” l’ho omessa passando a chiedere ai presenti di tributare un applauso agli sposi” che hanno saputo… come regolarsi”. Alla benedizione del nostro caro Arciprete si è unita quella di amici, conoscenti ed, anche, di sconosciuti che, su Facebook, hanno voluto “inondarli” di auguri come ha sottolineato, ringraziando, uno degli sposi.
Quando l’emergenza sarà rientrata, così come precisato da D’Oriente ai novelli sposi, nulla impedirà loro di poter rinnovare le promesse nuziali e di dare luogo ai festeggiamenti.
Non possiamo che augurare tanta felicità ai novelli sposi ed auspicare, per loro e per noi tutti, che ci sarà non solo modo, ma anche motivo di festeggiare a breve.