"Il giudizio netto e tranciante della Corte Europea dei diritti dell'uomo sulla drammatica e mortificante situazione di sovraffollamento delle carceri italiane (quasi 66.000 detenuti) – confermato dalla condanna definitiva di risarcimento danni per trattamento inumano e degradante – deve spingere Governo e Parlamento all'adozione di misure urgenti che possano attenuare le insostenibili condizioni di vivibilità in cui versano i detenuti internati presso gli istituti detentivi per garantire la dignità della persona, il rispetto dei diritti del detenuto ed evitare ulteriori richieste di risarcimento che inciderebbero sul bilancio statale, quando, invece appare archiviato il piano carcere voluto dall'ultimo Governo Berlusconi"
Lo afferma l'On. Salvatore Iacolino, Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
"Il Governo italiano – continua Iacolino – deve richiedere all'Unione Europea, nel quadro delle prospettive finanziarie 2014-2020, il finanziamento di nuove strutture carcerarie o l'ampliamento di quelle esistenti in virtù di un mio emendamento – approvato in Aula nel 2009 nell'ambito del cosiddetto Programma di Stoccolma su Giustizia, Libertà e Sicurezza – che impegna l'UE a tali adempimenti in quegli Stati Membri – come l'Italia – dove il sovraffollamento carcerario è dovuto alla presenza di detenuti provenienti da Paesi terzi o da altri Stati Membri.
Di fronte ad un quadro di per sé allarmante è, altresì, auspicabile – conclude Iacolino una radicale e profonda riforma del sistema giustizia e della carcerazione preventiva per assicurare una giustizia rapida ed efficiente, salvaguardando il principio di presunzione di innocenza in assenza di una condanna definitiva, tenuto conto che vi sono quasi 25 mila i detenuti in attesa di giudizio a fronte degli oltre 65 mila carcerati presenti nei 206 istituti di pena italiani".