“Nel lanciare l’iniziativa “Salviamo il parco di Giufà” mi sono posto, da cittadino impegnato, solo ed esclusivamente l’obbiettivo di contribuire a salvare un parco tanto amato dai bambini e dai giovani favaresi. Un’opera cosi nuova in una parte strategica e panoramica della città, non poteva e non può essere lasciata all’abbandono e all’incuria.
Ciò è stato il sentire comune dei favaresi che domenica scorsa si sono sbracciati impugnato scope e tagliaerba.
Mi viene difficile capire il senso delle dichiarazioni rese dal mio amico sasà, compagno di tante lotte, sulla mancata consegna dell’opera al comune. Credo che tali parole non lo aiutino, non lo mettono in sintonia con le decina di persone presenti domenica al parco.
Perché viene fin troppo facile porre alcune domande, perché più di un anno fa è stata fatta l’inaugurazione; perché si tiene aperto alla libera fruizione dei cittadini; perché dopo tutto questo tempo l’opera non è stata consegnata al comune, di chi la responsabilità, chi paga i vistosi danni causati dall’incuria e dall’abbandono?” La pesante dichiarazione all’indirizzo del sindaco è di Giovanni Mossuto che non si ferma alle cose dette e continua.
“Non mi interessa entrare nell’agone della polemica politica, come direbbe qualcuno ho già dato, ma mi interessa da cittadino avere almeno quei pochi spazi verdi presenti, ben tenuti ben custoditi.
Verrebbe fin troppo facile chiedere se la villa Ambrosini è stata consegnata o se piazza della Pace appartiene al patrimonio comunale e se magari possiamo capire qualcosa sulla villa comunale “Papa Giovanni Paolo II” , perché non mi pare che versino in uno stato diverso dal parco di Giufà.
Mi sarei aspettato, cosi come fece in occasione della provocatoria iniziativa di pulizia del cimitero, parole chiare sull’armata di più di 400 dipendenti comunali, sull’incapacità del capo della burocrazia comunale di porre in essere iniziative per utilizzare al meglio questa grande risorsa.
La sfida che la società civile favarese ha lanciato, deve essere raccolta dalle istituzioni, del resto sono sicuro che Sasà saprà fare la sua parte nel bene di Favara”. Ed, infatti la sta facendo.
Oltre a Mossuto, interviene Davide Romeo.
“Riteniamo allarmanti e gravi le dichiarazioni del sindaco Manganella – dice il rappresentante di Prometo – sulla "non consegna dei lavori" del "parco di Giufa'. Non capiamo come è stato possibile inaugurarla, in pompa magna, con la solita retorica fatta di dichiarazioni con seguito di televisioni e carta stampata. Tuttavia chiediamo al sindaco cosa manca per la consegna dei lavori alla città di Favara. Doveva, intanto, Manganella ringraziare i volontari, per una volta faccia i dovuti atti politici e amministrativi. Rimanendo in tema di ville, i consiglieri Giovanni Bennardo e Salvatore Broccia, ci segnalano le ville Ambrosini e quelle vicine, che sono in uno stato di totale abbandono e degrado. Non vorremmo scoprire che anche quest'ultime non sono state ancora consegnate alla città?”