Dopo avere visto l’intervista di ieri, fatta dall’Assessore, ho pianto. si ho pianto! mi sono commosso.
È assurdo come ci sia gente cosi irriconoscente, verso chi fa il bene. Mi sono preso pena di lei e della sua bontà. E’ stato così forte il mio abbattimento che stremato mi sono addormentato e ho sognato… Uno strano sogno calato nella parabola cui…..
…..Gesù disse ai suoi discepoli : «Il regno dei cieli (assessorato) è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. … Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Come spesso accade, vi sono dei tratti originali nel comportamento del “padrone di casa”, protagonista della parabola: ciò che domina è la sua iniziativa insistente nell’assoldare operai per la sua vigna. A differenza della situazione normale, nella quale sono gli uomini che cercano lavoro e si presentano per essere assunti e poter così almeno guadagnare il salario del giorno, qui è il padrone che esce a più riprese e va nella piazza del villaggio per chiamare chi trova ancora disoccupato: anzi sembra che questo padrone non si dia pace finchè tutti non abbiano a lavorare, e contro ogni logica, non esce solo all’alba ed al mattino, alle nove, ma ripete la sua ricerca a metà giornata, alle tre e perfino alle cinque, quando ormai si avvicina l’ora del tramonto.
Ma ad un tratto mi sono svegliato e ahimè mi sono accorto che era solo un sogno. Anzi il sogno era diventato un incubo. Allora ho preso la smorfia per leggere il sogno, chissà che non fosse la volta buona…. Presa la pagina che descriveva il numero 20, si quello, il fatidico 20 dell’avviso tanto discusso. E guardate cosa ho letto!
“ E’ il numero della malizia, delle insinuazioni, delle cattiverie, delle persone insensibili, dei sospetti, delle insinuazioni, della malizia, dei pettegoli, dei creditori. ”
Altro che sogni, questa è la vera e cruda realtà!!!
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