La Festa della legalità, in modalità streaming, giunge al terzo appuntamento con l’incontro organizzato dal centro culturale LiberArci di Favara ed il contributo di 25 ex studenti del liceo M.L. King di Favara.
Il giornalista Giuseppe Piscopo, moderatore dell’evento di oggi avente la doppia tematica: violenza sulla donna e Body shaming, chiede subito al tecnico-regista Angelo Airó farulla di fare entrare il padrone di casa, Gaetano Scorsone, nella stanza virtuale. Piscopo ha tenuto a ricordare come l’evento, che poi è diventato quel che è nel 2009, sia nato nel 2007 allorquando si inaugurò l’asse viario che collega il liceo M.L.King allo stadio comunale intitolandolo a due carabinieri uccisi a Favara negli anni 50: Cicero e di Francisca. Piscopo, allora assessore alla toponomastica, unitamente all’allora sindaco Lorenzo Airò, sposarono l’idea di Scorsone di ospitare al castello una mostra celebrativa dell’Arma dei Carabinieri, poi subentrò l’amministrazione Russello che favorì la nascita della festa così come la conosciamo. Gaetano Scorsone, dopo aver fatto mandare in onda, a sorpresa, il video del 2007 ha fatto un bilancio di questa inedita edizione della festa : quella che sembrava dover essere l’edizione più penalizzata si sta dimostrando l’edizione maestra, ha affermato con soddisfazione.
Tutti gli eventi che sono nel programma, ha proseguito, si possono considerare le tessere di un mosaico che esprime l’amore e lo spirito di servizio di ciascuno di noi verso Favara, un laboratorio sperimentale, una fucina dove affinare lo spirito di servizio e la coscienza civica della comunità.
Il moderatore ha, dunque, invitato Pasquale Cucchiara, dirigente Arci Provinciale a parlare di emancipazione femminile, ricordando che questi è anche uno storico, un ricercatore di storia locale. Il Cucchiara non si è fatto certo pregare ed ha affrontato immediatamente la tematica proposta sottolineando la sussistenza, in merito, di tre indicatori: un problema di carattere culturale, l’assenza di una voce maschile su questa tematica, ed, inoltre, un problema di carattere storico. Ha, poi, affermato che dall’unità d’Italia ad oggi si sono fatti pochi passi in avanti e ricordato che il primo uomo a parlare di una legge che vietasse la violenza domestica fu il deputato campano Morelli nel 1877.
Ha snocciolato i vari passi in avanti e poi indietro verso l’emancipazione della donna nel corso degli anni a causa di vari eventi ed ha altresi’ricordato che la prima consigliera Favara l’ebbe nel 1946, dopodiché dovettero trascorrere 20 anni per avere la seconda donna in consiglio comunale, e soltanto nel 1984 si ebbe, invece, il primo assessore donna.
A seguire il corposo intervento di Cucchiara, un videoclip sulla violenza sulle donne realizzato dalle giovanissime sorelle di 14 e 18 anni, Adriana e Marta Sciumè, volontarie della Pro Loco Castello. A spingere le due giovanissime ragazze alla sua realizzazione lo sgomento provato per l’omicidio di Lorena Quaranta.
Hanno fatto seguito gli interventi della psicologa Antonella Morreale che ha sottolineato come ancora oggi la violenza sulle donne si configura come violazione dei diritti degli uomini e non come reato individuale ed ha parlato diffusamente sull’importanza della comunicazione e del linguaggio adoperato.
È seguito l’intervento della mediatrice linguistica Giada Licata che è stata interpellata sull’altra tematica ovvero il body shaming, letteralmente vergogna del corpo. Una delle forme di bullismo di cui si può cadere vittima è quella di vedersi sbeffeggiata per la propria forma fisica. Ha parlato di bullismo virale sottolineando che chi scrive si sente derespinsabilizzato per via del mezzo con cui si esprime.
È seguita la visione del video “scarpette rosse” in cui le varie componenti della calzatura, come la pelle, il colore, le cuciture sono diventati simbolo della la vita di una donna-vittima.
È stato, poi, il turno di Miriam Lupo che, approcciando il problema quale educatrice, ha rimarcato la necessità di trattare queste tematiche fin dall’infanzia e, commentando il video, ha affermato che la testimonianza di donne che hanno subito violenza ed hanno saputo reagire è, sicuramente, lo stimolo più importante. È passata dunque ad esporre un decalogo salva donna ed a sottolineare l’importanza della prevenzione.
È stata la volta di un intermezzo musicale affidato alla voce di Noemi Lupo che, accompagnandosi con la chitarra, ha cantato “Nessuna conseguenza’ di Fiorella Mannoia.
Dulcis in fundo è stato trasmesso il video realizzato da 25 ex studenti del Liceo M. L. King con la rivisitazione del testo ‘Domani’. La prof. ssa Arianna Vassallo, coordinatrice dei ragazzi e fatta entrare nella piazza virtuale, ha spiegato che il video vuole essere un omaggio agli angeli in corsia, ma anche un messaggio di speranza. In extremis, giusto in tempo per un saluto, saluti, è riuscito a collegarsi Fabio Lupo, presidente di LiberArci.
Domani un doppio appuntamento: alle 16:00 l’incontro promosso da UnitreEmpedocle che cade, volutamente, nella giornata di quello che sarebbe stato il 33esimo compleanno di Stefano Pompeo e, poi, alle 18:00 l’incontro promosso in sinergia dall’Ass. ne Fabaria Donna, dalla casa editrice Medinova e dalla Pro loco Castello.