La Festa della legalità giunge al quarto appuntamento seconda trance o, se vogliamo, quinto appuntamento pomeridiano. Ieri dopo l’incontro ormai consueto delle 16:00 promosso dall’ Unitre Empedocle di Favara, ve n’è stato uno ulteriore alle 18:00 promosso in sinergia dall’Associazione Fabaria Donna, dalla casa editrice Medinova, dalla Pro Loco Castello e dalla Prof.ssa Marina Castiglione.
Il secondo incontro di questa inedita cornice della Festa della legalità , che il moderatore, Antonio Moscato ha chiamato “Festa della legalità 2.0”, ha affrontato il tema: Beni culturali, ambientali, cibo e salute con il Covid-19.
Per introdurre l’argomento è stata subito trasmessa una clip realizzata dalla ProLoco Castello e poi la parola è stata ceduta dal moderatore a Giulia Montaperto, componente di Fabaria Donna, che ha approcciato il tema dal punto di vista giuridico esplicando il “Principio di legalità”. Esso rappresenta, oggi come non mai, ha affermato, la massima garanzia della libertà, impone, infatti, il rispetto della legge da parte di tutti. È necessario, ha proseguito, creare un cultura della legalità grazie all’apporto di scuola, chiesa e famiglia. Ha, poi, concluso il suo intevento con un appelli ai giovani onde sensibilizzarli alla “legalità”.
E’ seguito l’intervento di Marina Castiglione, docente dell’UNIPA interpellata su “I beni culturali come risorsa in questo momento di crisi”. Mi sono chiesta, ha esordito la Castiglione, da quale punto di vista parlare dei beni culturali: se intenderli come risorsa da tutelare da parte delle istituzioni o se parlarne a partire da noi. Noi possiamo agire rispetto ai beni culturali emerge, infatti, dalla situazione emergenziale in atto, che esiste qualcosa che attiene ai beni culturali e che possediamo tutti. In atto la filiera dell’arte, dello spettacolo è bloccata, sono bloccati non solo gli spazi fisici, ma gli stessi operatori ed artisti che sono disoccupati, è bloccata la filiera delle comunicazioni, della pubblicità…
Anche quando si parla di cultura, ha proseguito, di pensa in termini di “evento”, ora siamo costretti a pensarla non come evento, né come recupero degli spazi in quanto non è di nostra competenza, siamo costretti a lavorare su altro, possiamo attingere ad altro ovvero al patrimonio personale: rimettere in circolo sapori e saperi della tradizione antica. Il nostro paradosso è che nella nostra Regione per cultura potremmo partire da dieci, invece partiamo sempre da zero. Il punto è che non c’è da inventate nuove idee, c’è solo da “conoscere” quello che abbiamo. Il problema della cultura è nella conoscenza, nella curiosità rispetto a noi come comunità, come territorio, come tradizioni.
Dopo aver affrontato la tematica dal punto di vita giuridico e culturale, Moscato ha ceduto la Parola ad Antonio Liotta, definendolo “memoria storica”, per trattare del bene salute. Questi ha ricordato che la Costituzione, all’art. 32, accorda a tale bene piena tutela come fondamentale diritto e come interesse della collettività e che, inoltre, lo Stato deve garantire le cure gratuite a chi non può permetterselo. La legalità coniuga il binomio diritto e dovere. La salute, ha continuato, si riversa nella sanità ovvero nei sistemi che devono garantirà. Sanità dal punto di vista: dell’ambiente; del fisico; della psiche; del cibo, nutrizione ed alimentazione ed, infine, dal punto di vista della sessualità. Questi i cinque punti cardinali, non quattro, della salute. I nostri comportamenti individuali lasciano a desiderare: pretendiamo i diritti, ma mal tolleriamo i doveri. Un ruolo importante lo gioca, allora, il fattore culturale, la cultura che da bene immateriale diventa materiale con il “libro”.
È stato Salvatore Moscato della Pro Loco Castello ad offrire un ulteriore spunto di riflessione ricordando l’art. 9 secondo comma a norma del quale la Repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio artistico e storico della Nazione. Il termine, Nazione, ha affermato non è stato scelto a caso dai nostri Padri Costituenti, Nazione indica una comunità di individui accomunati da cultura, lingua, luogo geografico prima che da istitututi politici. Mai dimenticare le nostre radici, ha sottolineato, la legalità non è l’osservanza asettica della legge, delle norme imperative, ma è anche cittadinanza attiva, è il rispetto dei doveri, il mettere in pratica la Costituzione.
È stata, indi, Giusy Sutera, presidente dell’ass.ne Fabaria Donna a dare il suo contributo parlando di salute alimentare. Quando si parla di tutela dell’ambiente, ha sottolineato, è inevitabile parlare di cibo e quindi di dicurezza alimentare. Si deve partire da un ambiente sicuro per poter garantire un alimento sicuro, salubre, privo di elementi nocivi. Legalità allora come rispetto delle norme anche negli ambiti più semplici, sanificazione non solo degli ambienti di lavoro, ma anche di quelli domestici. Grande ruolo ha, al riguardo, la prevenzione ed infatti, Sutera ha concluso il suo intervento con le parole di un poeta inglese: “lasciamo che la paura del pericolo sia uno stimolo a prevenirla, colui che non ha paura fornisce un vantaggio al pericolo”.
Subito dopo vi è stato un irtemezzo artistico di Rosa Bosco, componente dell’ass.ne Fabaria che ha interpretato un componimento a sua firma scaturito da riflessioni sulla situazione determinata da covid-19.
Antonio Moscato, moderatore dell’incontro, ma anche presidente della Pro Loco Castello ha sottolineato che essenziale, per trovare soluzioni, è che Amministrazione comunale ed Associazioni, si interfaccio, facciano rete, discutano confrontando idee e proposte. Solo così possono tornare fruibili, al meglio delle loro potenzialità, i tanti beni culturali che possediamo.
La Castiglione, di rimando, ha rimarcato che senza la società civile, senza le associazioni, non esiste la politica.
Antonio Liotta ha precisato che “siamo stupidi, viviamo nell’oro, ma siamo in povertà”. Il Principio motore della legalità è la Cultura. “Il libro è il compagno attuale della quarantena, facciamolo diventare, ha esortato, il protagonista di ogni giorno. Ha inoltre lamentato come la modifica dell’art. 117 Costituzione, con la quale si è attribuito un gran potere alle Regioni in tema di sanità, sia stato un fallimento come ha dimostrato la storia recente. L’incontro si è concluso con la proiezione di una clip realizzata da Fabaria Donna che, ha sottolineato la Presidente, sottolinea le parole chiave emerse durante l’incontro.
La Festa della legalità anche oggi si duplica, alle 10 :30 c’è stata la presentazione degli elaborati fotografici-grafici e video e la consegna degli attestati e, poi, alle 16:00 l’incontro promosso dall’ANPI, dall’Istituto Studi e Ricerca Carmelo Marrone e dal centro studi Antonio Russello. Il tema trattato sarà : Legalità, Resistenza e Costituzione. Moderatore Domenico Bruccoleri.