Il passaggio dello Stendardo della Legalità dal Centro Culturale “Renato Guttuso” all’Istituto scolastico “Enrico Fermi”, presente il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio in rappresentanza della Magistratura Istituzione madrina della Festa, ha segnato la conclusione della XII edizione della Festa della legalità. Una edizione speciale, non tanto e non solo per i contenuti ma per come è stata vissuta, ovvero in diretta streaming. XII edizione che ha avuto un extra-time con la suggestiva cerimonia di accensione della Croce posta nella sommità della “Muntagneddra della Pace” di cui parleremo in altro articolo.
La consueta diretta delle ore 16:00 è stata coordinata dall’insegnante-giornalista Valentina Piscopo che ha subito spiegato che la scelta della giornata del 9 maggio come conclusiva di questa dodicesima edizione della Festa non è stata casuale. E’ infatti il giorno in cui la memoria accarezza il ricordo di due uomini straordinari: il 9 maggio del 1978 è un giorno particolarmente funesto in quanto ha registrato il ritrovamento del corpo di Aldo Moro dopo 55 giorni di prigionia e l’uccisione di Peppino Impastato.
Dopo un rapido saluto dela Sindaca che si è detta soddisfatta per la riuscita di questo che è stato un “esperimento” di cui non era dato conoscere l’esito, è stato trasmesso un un video messaggio di saluti di Vincenzo Agostino, padre dell’Agente di Polizia Antonino Agostino ucciso dalla mafia insieme alla moglie Ida Castelluccio, incinta di 5 mesi, il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini. L’uomo, dal letto dell’ospedale ove si trova ricoverato, ha sottolineato che dobbiamo essere uniti per sconfiggere: il male del secolo, la mafia e la corruzione di uomini “deviati” dello Stato.
A quelli di Agostino sono seguiti i video-saluti di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha ringraziato Antonella Morreale per l’invito e l’Entourage organizzativo per avere dedicato anche a Peppino, oltre che a Moro, questa giornata. Due figure diverse, ha affermato, ma accomunate dalla voglia di giustizia, di legalità e di libertà.
Sono stati, poi, trasmessi svariati videoclip:
- “Ricordando Aldo Moro”, immagini di repertorio tratte dalla trasmissione “Porta a porta”;
- Lettura dell’ultima lettera di Moro inviata alla moglie offerta da Totò Costanza, clip realizzata da Antonella Morreale, presidente del CIF;
Valentina ha ritenuto doveroso ricordare i nomi degli uomini della scorta trucidati nell’agguato prima di far trasmettere la clip:
- “Ricordando Peppino Impastato”;
Ogni anno, durante la settimana della legalità, ha ricordato Piscopo, si identifica un’ istituzione madrina che permette di avere “protezione”, ma che è anche parte attiva nel passaggio (quest’anno virtuale) dello stendardo della legalità. La madrina istituzionale della XII edizione è la Magistratura, rappresentata dal sig. Procuratore Capo della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio a cui la moderatrice ha ceduto la parola.
Questi, assumendo ufficialmente il ruolo di “madrina istituzionale” ha tenuto ad effettuare un intervento nel quale ha sottolineato che tra tutti gli interventi che si sono susseguiti ha potuto cogliere un filo conduttore: la Costituzione repubblicana che, come diceva, Calamandrei… “dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità… là è nata la nostra Costituzione. Tuttavia la Costituzione è una macchina che affinchè funzioni abbisogna di combustibile fatto di impegno, spirito, volontà di mantenere promesse, di assumersi le proprie responsabilità. Azzeccatissimo dunque avere accostato legalità, resistenza e Costituzione, ha affermato.
Ha, dunque, sintetizzato con un excursus, tutte le sfaccettature della legalità snocciolati duranti gli incontri che si sono seguiti e dei vari articoli della costituzione che sono stati citati, ha ricordato la pesante nomea di Favara ed ha chiuso il proprio intervento sottolineando il ruolo di fondamentale importanza che riveste la scuola al riguardo. Ancora una volta “saccheggiando” Piero Calamandrei, ha proseguito, se si vuole che la Democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni… è la scuola il luogo giusto, essa è più importante di Parlamento e Magistratura perchè compie il miracolo di trasformare i sudditi in cittadini.
A seguire è stato trasmesso il video creato appositamente dall’artista Bonadonna dopo essere stato coinvolto dall’assessore Miriam Mignemi:
- Dialogo tra Peppino e il fratello Giovanni, tratto da “I cento passi”, “Sei andato a scuola sai contare” interpretato da Nunzio Bonadonna, Direttore della Scuola di Recitazione “Andrà tutto bene” di Niscemi con la collaborazione del suo Allievo Onofrio Reina;
- Subito a seguire, il contributo del poliedrico artista favarese Giuseppe Cioppino Crapanzano che, in collegamento dalla Radio in di Favara ha interpretato il monologo Radio Aut;
- Clip di Antonella Morreale. Tratto dalla sua opera “anime che si chiamano”, il monologo di mamma Felicia Impastato interpretata da Anna Maria Bennardo;
ed ancora, il
- Monologo “Testimonianza”, riduzione e adattamento da scritti e personaggi di Giuseppe Fava, a cura di Giovanni Volpe, interpretato da Giuseppe Cioppino Crapanzano con le riprese e il montaggio di Domenico Presti;
per finire, il
- Monologo di Felicia Impastato interpretato da Caterina Fontana, allieva di Nunzio Bonadonna e dell’Accademia d’Arte Drammatica dell’INDA.
Alla trasmissione dei video ha fatto seguito il Cerimoniale del Passaggio dello Stendardo della Legalità dal Centro Culturale “R. Guttuso” all’I.I.S.S. “E. Fermi” alla presenza del Sig. Procuratore Capo della Procura di Agrigento, Luigi Patronaggio, della Presidente del Centro Culturale “R. Guttuso”, Lina Urso Gucciardino, della Dirigente dell’I.I.S.S. “E. Fermi” di Favara, Elisa Casalicchio.
La parola è stata ceduta al nostro amato arciprete don Giuseppe D’Oriente che ha impartito la benedizione del Signore dopo una brave ed incisiva riflessione: Il covid ci ha messi più vicini di come sabbe accaduto in piazza, nella vita ci sono momenti “particolari” che ci fanno esaminare il passato e ci proiettano verso il futuro, un futuro che mi auguro sia migliore di quello che ci lasciamo alle spalle.”Dopo il chiasso, questo “silenzio” ci ha aiutato a riflettere. Noi non possiamo rassegnarci, nè come uomini, nè come cittadini, nè come cristiani: tutto può cambiare con la buona volontà.
Parole, come ha sottolineato Valentina Piscopo, “che hanno il sapore delle parole di un padre di famiglia”.
Hanno fatto seguito i saluti ed i ringraziamenti della sindaca Anna Alba. Abbiamo un triste passato, ha detto, come sottolineato dal procuratore, ma abbiamo un terreno fertile che dimostra la volontà di cambiare.
A chiudere l’incontro, Gaetano Scorsone che ha esortato “Rimbocchiamoci le maniche”, impariamo a ridimensionare l’IO ed abituiamoci a percorsi condivisi che declinino ogni processo col noi. E’ necassario, ha proseguito, abbassare la soglia della polemica portandola al livello minimo, rigettare i luoghi comuni, i pregiudizi, le pretestuose preclusioni, impegnarsi alla positività ed all’ottimismo, ad aprire il cuore a donare non trascurando mai la nostra Fede, na non aver timore di chiedere scusa se sbagliamo. In una parola dobbiamo impegnarci ad essere persone, cittadini e cristiani migliori e recuperare il ruolo della famiglia.