di Domenico Bruccoleri
La creativa e colorata forma scelta da alcuni consiglieri comunali, di porre interpellanze e/o interrogazioni ( è difficile un’altra definizione, che non sembri offensiva) all’amministrazione comunale, per segnalare i disagi degli automobilisti favaresi nell’attraversamento delle vie della città è originale. Ma, anche comunicativa della incomunicabilità esistente, ormai, tra le due istituzioni rappresentative. O, almeno, con alcuni componenti. Tuttavia il tema dell’incomunicabilità, cosi come celebrato da Pirandello nei “ sei personaggi” è involontariamente richiamato dalla politica locale, come essa appare ai cittadini che seguono le dinamiche politiche e quelle tra le istituzioni comunali e all’interno di esse. Viene in mente, l’episodio in cui il capocomico del libro (non c’è nessuna allusione alla presunta comicità comunale), dice che (semplifico), lui dice una cosa e il suo interlocutore ne capisce un’altra.
Nel nostro caso, nella politica locale, si traduce in sospetto, accuse ecc…non certo quello che gli stessi protagonisti si augurano. Tant’è, ma anche la palude ha la sua via d’ uscita, anch’essa faticosa e non priva di pericoli. Si trova cercando nella disponibilità del Sindaco e dei gruppi consiliari a percorrere un disegno di maggioranza che veda tutti i gruppi politici più rappresentativi dello scenario locale e regionale, coinvolti in una giunta per uscire delle emergenze.
La faticosa costruzione di un programma condiviso, fungerebbe da balsamo sulle ferite dei duellanti e servirebbe a capire chi è disposto a sacrificare le pur legittime aspettative personali, per proporre una “visione” di Città rilanciando la speranza.
L’occasione è propizia. C’è da inserirsi come territorio nella programmazione dei fondi comunitari 2014/2020 e tutti i soggetti andranno coinvolti. Sarà la prova che la politica ha una classe dirigente nel nostro paese.
