Giuseppe Maurizio Piscopo
La prima volta che ho ascoltato Lorena, ho pensato che la sua voce venisse da un mondo lontano, arcano, magico e raccontasse il cuore antico della Sicilia. Mi sono commosso e le ho chiesto di cantare con la Compagnia popolare favarese. Siamo stati al Festival di Teramo, alla Rai e in molte piazze siciliane.
Lorena Vetro, classe 1986 è laureata in Lingue Moderne per il web a Palermo e Master in Alti Studi Europei a Parma e Roma e vari stage presso diversi enti istituzionali in giro per l’Italia.
Ha collaborato con alcuni dei più grandi cantastorie: Nonò Salamone e Otello Profazio.
Ha interpretato i più grandi autori della musica popolare del mondo, da Rosa Balistreri a Mercedes Sosada, da Domenico Modugno ai Terra Folk, dai Lautari ai Dikanda.
Ha partecipato a numerosi festival internazionali in giro per l’Europa.
Dal 2011 vive a Roma dove condivide la scena, ormai stabilmente al fianco dell’amica e socia Ilenia Costanza.
Quando nasce la tua passione per la musica?
Sono “figlia d’arte”. Mio papà ha sempre suonato, prima la batteria, poi la chitarra ed anche i miei zii suonano.
Ho iniziato con il pianoforte, ma volevo uno strumento da poter portare facilmente con me, così all’età di 11 anni ho iniziato a studiare la chitarra classica. Poi ho iniziato a cantare e non ho smesso più.
Cosa rappresenta il canto di Rosa Balistreri nella tua vita?
Rosa Balistreri è il simbolo della sicilianità vera; di quella Sicilia meravigliosa e martoriata che si esprime nella potenza dei suoi artisti, dagli scrittori ai cantastorie. Il suo canto è l’immagine del riscatto sociale della povera gente.
Un ricordo del cantastorie Nonò Salamone.
Ricordo con grande emozione alle tante serate passate insieme. Sorrido spesso quando penso a quell’estate trascorsa praticamente in auto, per raggiungere posti meravigliosi della Puglia, della Calabria e della Sicilia. Una delle serate più divertenti è stata quella trascorsa in Calabria in compagnia di Otello Profazio. Otello e Nonò insieme? Due folli!
Non ho mai smesso di cantare le sue canzoni, tanto da aver scelto “Lu cielu è na cuperta arraccamata” come pezzo di apertura del CD Live de “La Trinacria è Femmina”.
Che cosa ricordi della Compagnia popolare favarese?
È stato un periodo molto divertente. Avevo poco più di vent’anni e avevo suonato in molte piazze e manifestazioni sia da solista che in gruppo. Ma con la Compagnia popolare favarese è stato diverso.
Desidero ricordare con affetto e stima Antonio Lentini. Rimanevo sempre molto colpita dalla sua mostruosa musicalità. Ricordo ancora le chiacchierate notturne quando eravamo in viaggio. Era un vulcano di emozioni; sempre mille racconti, sempre mille aneddoti da tirar fuori al momento giusto. E sorrido ancora se ripenso a quando (e come) si arrabbiava se qualcuno sbagliava una nota nelle prove!
Credo che manchi molto a tutti.
Da Favara a Roma, il grande salto. Cosa ti manca della Sicilia?
Sembra che la risposta l’abbia scritta Mogol per me: “le distese azzurre e le verdi terre, le discese ardite e le risalite, su nel cielo aperto e poi giù il deserto e poi ancora in alto con un grande salto…”
Mi manca il mare, la famiglia e i miei affetti, la lentezza della Sicilia che rende tutto più godibile.
Roma ormai, dopo quasi un decennio è diventata la mia casa.
Quando nasce la Compagnia dei I Vetri blu e quali spettacoli avete realizzato?
I Vetri Blu nasce a Favara nel 1999, fondata da Ilenia Costanza (io ero quasi in fasce!) e negli anni ha prodotto tanti spettacoli, vincendo anche prestigiosi premi nazionali. La mia collaborazione con Ilenia è iniziata circa 10 anni fa. Abbiamo prodotto e curato molti spettacoli ed eventi su tutto il territorio nazionale, soprattutto a Roma. Ne cito alcuni: “Legittima Difesa Dossier”, uno dei primi spettacoli in Italia contro la violenza sulle donne, in scena per la prima volta al Teatro Quirino di Roma nel 2010, promosso e realizzato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presentato con successo nella Domenica In di Pippo Baudo.
“Il Gusto dell’Italia”, “Irriducibilmente Italia…sic stantibus rebus” scelto tra gli spettacoli romani della notte tricolore in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
“Amaranto… Inatteso, sorprendente amore!”.
Evento LDD Legittima Difesa Dossier senza frontiere di partito contro la violenza sulle donne;
“Mancava solo il titolo”;
“La Trinacria è femmina” con un’orchestra tutta la femminile, un Concerto Reading che racconta la Sicilia recuperando i grandi letterati e la tradizione del Cantastorie; andato in scena in diverse formazioni e in molti teatri d’Italia. Nel 2016 “ha debuttato nella Valle dei Templi, davanti al Tempio di Giunone, per proseguire la stagione successiva con due settimane di “pienone” a Roma e un giretto tra Salento, Molise e Calabria.
“Legittima Difesa Dossier”, fortemente voluta dal Direttore Artistico del teatro Flaiano Antonello Avallone, a 10 anni dal debutto.
Perché la Trinacria è femmina?
“La Trinacria è Femmina” è un gioco linguistico creato da Ilenia Costanza: gran parte delle parole che caratterizzano la Sicilia sono grammaticalmente di genere femminile singolare. …Siccità è femmina… Santa Rosalia e Sant’Agata sono femmine. Imprenditoria è femmina… selvaggia e disonorata però.
L’emigrazione è femmina; la maschera di Pirandello e la roba di Verga. Ma anche la vigna, la mandorla e l’arancia. E il pistacchio. Sì, perché da noi il pistacchio si chiama ‘a fastuca’!E diventa femmina… come la bellezza!”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Tanti. In questo periodo è difficile fare programmi e previsioni. Il mondo del teatro è fermo. La riapertura è prevista per il 15 giugno, ma giugno non è poi il periodo migliore per la stagione teatrale. Per questo, con Ilenia abbiamo deciso di produrre il cortometraggio “Immagina”, uscito qualche giorno fa, in cui invitiamo la gente ad immaginare la quarantena senza artisti… senza libri, senza tv, senza Youtube, senza Netflix e altre piattaforme. Una riflessione condivisa, perché adesso è il momento di ricordarsi dei LAVORATORI dello spettacolo e di spendere qualche soldo per sostenere anche loro. Qui, se vi va, ecco il link: https://youtu.be/F7uSx1VIn-8
Il progetto più importante in questo momento è sostenere il teatro in tutti i modi; da produttrici e artiste, ci mettiamo la faccia, l’energia e il denaro.
Tra i progetti, la mia musica: da qualche tempo ho iniziato a comporre musica per i nostri spettacoli e video (ad esempio il primo brano del corto “Immagina” è mio) e chissà che un giorno non diventino un disco…
Ci sono molte cose in lavorazione…spettacoli, cortometraggi, eventi… alcune già in fase di uscita, altre in fase di scrittura, ma siamo artisti e per questo vergognosamente scaramantiche!
Le foto di Lorena Vetro sono state scattate da Fulvio Dalfelli, Pino Cavalera e Danilo Sguali.